In un’impennata di collaborazione internazionale degna di una spy story, la Polizia di Frontiera Aerea di Malpensa ha intercettato il sospetto proprio mentre stava per imbarcarsi su un volo non meglio precisato. Grazie a sistemi informatici non meglio spiegati, ma evidentemente efficaci, gli agenti hanno rintracciato il suo volo – un aereo pronto a rullare in pista, destinazione Bahrein – e hanno deciso di bloccare tutto prima che potesse sparire oltre i confini nazionali.
Con una mossa da manuale, la polizia ha imposto il rientro in piazzola dell’aereo, senza togliere troppo tempo agli ignari passeggeri, per far scendere il sospettato e portarlo nei loro uffici per una bella sessione di accertamenti. Ed ecco la chicca: durante il controllo, gli agenti hanno trovato una chiave, che il fermato ha candidamente detto di non ricordare a quale veicolo appartenesse. Strano, vero?
Come se fossimo in un film di spie, la vettura è stata localizzata nel parcheggio vicino all’aeroporto e scrupolosamente perquisita: sicuramente non un dettaglio trascurabile per chi, evidentemente, ha qualche conto in sospeso con la giustizia francese.
Il 24enne è stato così arrestato, in esecuzione di mandato d’arresto europeo, dall’inaspettata coppia d’azione composta dalla Polaria e dalla Digos di Varese. Una volta terminate le procedure di rito, è stato spedito nel carcere di Busto Arsizio, a disposizione della Procura Generale di Milano. Forse qui, tra una cella e l’altra, ricorderà finalmente a quale veicolo apparteneva quella chiave misteriosa.



