Quando la colla diventa supereroe: a Torino salvata neonata da malformazione al fegato con un colpo di genio medico

Quando la colla diventa supereroe: a Torino salvata neonata da malformazione al fegato con un colpo di genio medico

Una neonata, che aveva appena iniziato a esplorare il mondo, si è trovata già immersa in un’avventura medica degna di un miracolo: una malformazione vascolare al fegato che, a dirla tutta, sembrava più un pessimo scherzo della natura. Questo cortocircuito anormale tra arterie e vene, praticamente un furto di sangue ai danni di cuore e polmoni, minacciava di farla capitolare prima ancora di cominciare davvero a vivere.

Per fortuna, all’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, non si sono persi d’animo. Un team di specialisti — probabilmente studenti di magia nera o ingegneria del corpo umano — ha messo in piedi un doppio blitz: due interventi mininvasivi, a soli 6 e 13 giorni di vita. In una sala di Emodinamica, i medici si sono cimentati a infilare cateteri microscopici tra i vasi sanguigni dell’esile neonata per tappare quel maledetto cortocircuito con una colla acrilica molto speciale— praticamente una versione super tecnologica degli adesivi che tutti abbiamo in casa.

Come per magia, il polmone si è liberato dalla congestione, la pressione sanguigna ha ripreso a livelli decenti, e i poveri reni, fegato e cervello hanno potuto finalmente tornare a ricevere il nutrimento che meritano. Incredibile, vero? La piccola ora respira da sola, ricoverata in Rianimazione, simbolo vivente di come una squadra multidisciplinare, composta da cervelli di Regina Margherita e Molinette, possa trasformare un disastro in una fiaba a lieto fine.

Franca Fagioli, che dirige il gruppo presso l’ospedale Regina Margherita, definisce l’impresa “una sfida complessa”, ma la soddisfazione di vedere la neonata riprendersi è evidente, anche se lei cerca di stare con i piedi per terra.

Il direttore generale della Città della Salute, Livio Tranchida, non perde occasione per suonare la tromba delle eccellenze locali, sottolineando come questa vicenda rappresenti un’altra brillante prova di quell’eterna sinergia tra professionisti che sembrano quasi avere il superpotere di far accadere l’impossibile. Una storia “a lieto fine,” dicono, che racconta di come la scienza, il coraggio e forse un pizzico di follia possano sconfiggere anche le situazioni più disperate.

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