Quando il miliardo dall’Otto per mille alla Chiesa diventa il regalo più scandaloso dell’anno

Quando il miliardo dall’Otto per mille alla Chiesa diventa il regalo più scandaloso dell’anno

La Chiesa cattolica riesce a conquistare quasi tutto l’otto per mille, mentre lo Stato si accontenta delle briciole.

Nel 2025, secondo le scelte fiscali dei contribuenti riferite al 2021, la Chiesa cattolica si assicurerà la stragrande maggioranza dei fondi provenienti dall’otto per mille dell’Irpef: un sorprendente 68,72%, che corrisponde a oltre un miliardo di euro, precisamente 1.053.251.972 euro. Complimenti per la generosità… o forse per l’influenza.

Il totale dei fondi scaturito dalle preferenze espresse dagli italiani ammonta a 429.621.479 euro; il resto, invece, arriva dalla distribuzione obbligata di chi non ha espresso alcuna scelta. Insomma, anche chi non si preoccupa minimamente alimenta il colosso ecclesiastico.

Al secondo posto – e con un distacco abissale – c’è lo Stato, che si porta a casa il 24,45% del totale per un totale di 375.904.946 euro, di cui “solo” 152 milioni provengono da una scelta precisa dei contribuenti. Pare che decidere di destinare soldi proprio allo Stato non sia esattamente il primo pensiero degli italiani.

Tra le voci di spesa previste dallo Stato per questi fondi a favore della collettività trionfa l’edilizia scolastica, sempre un’idea vincente, seguita da aiuti alle popolazioni colpite da calamità naturali e dalla lotta alla fame nel mondo. Difficile discutere su queste priorità, anche se la quota destinata sembra più una piccola carità rispetto alla ricchezza ecclesiastica.

Sul podio successivo, quasi a fare da comparsa, spunta la Chiesa Evangelica Valdese, che incassa un modesto 3,02%, pari a 44.557.138 euro. Un’inezia rispetto al gigante cattolico, ma comunque una cifra di tutto rispetto per una minoranza.

Al quarto posto, con un misero 1,11% dei fondi, c’è l’Unione Buddista Italiana che si prende 16.456.587 euro. Ma non illudiamoci troppo: è solo una goccia nel mare della distribuzione dell’otto per mille.

Guardando ai dati provvisori sulla dichiarazione dei redditi per il 2022 e 2023, sembra che la Chiesa cattolica perda leggermente terreno: le sue assegnazioni si quoterebbero al 67,28% nel 2026 e al 66,16% nel 2027. Piccoli segni di sconforto nel fronte ecclesiastico, insomma.

In concomitanza, lo Stato rialza la testa, passando al 26,79% nel 2026 e al 27,73% nel 2027, come se la lentezza burocratica riuscisse miracolosamente a conquistare qualche anima incauta in più.