Quando il gelato diventa un lusso: la follia dei prezzi che supera anche il condizionatore

Quando il gelato diventa un lusso: la follia dei prezzi che supera anche il condizionatore
Gelato, caldo record e prezzi alle stelle: l’estate 2025 brucia anche il portafoglio

Il sole cocente che ha invaso l’Italia già da giugno ha fatto crescere non solo la voglia di gelato, ma anche i prezzi al dettaglio. Nell’estate 2025, i consumi di gelato sono aumentati del 4% rispetto allo scorso anno, ma non sorprendetevi se al supermercato la vaschetta vi costerà quasi il 30% in più rispetto al 2021. Un aumento niente male, considerando che il “dolce refrigerio” sembra far sudare anche il portafogli.

Il Centro di formazione e ricerca sui consumi (Crc) ha scandagliato i prezzi delle vaschette da 1 kg in tutte le città italiane, confrontandoli con quelli di quattro anni fa. Ne esce un quadro dove il prezzo medio nazionale si attesta oggi a 5,87 euro al chilo, contro i 4,54 euro del 2021, con un rincaro che sfiora il 30%. Insomma, il gelato è diventato un lusso estivo da degustare con occhio critico.

Non tutte le città sono uguali quando si tratta di prendere un gelato. A farla da padrone, nel giocare al rialzo con il prezzo, è Firenze, che si fregia del primato di città con il gelato più caro, con 8,05 euro al chilo. Seguono a ruota Forlì (7,68 euro), Bolzano (7,19 euro), Ravenna (7,18 euro) e Biella (7,14 euro). In fondo alla lista invece, trionfano i più generosi (o meno avidi): Macerata si aggiudica il titolo di provincia più economica con 4,55 euro al chilo, tallonata da Treviso (4,56 euro) e Cuneo (4,64 euro).

Il riscaldamento globale non è l’unico a correre: anche i rincari nei prezzi raggiungono picchi da record. A Padova infatti il prezzo del gelato è schizzato del 54,3% rispetto al 2021, seguita da Modena (+50,4%) e Livorno (+43,5%). Per chi pensa che gli aumenti siano una piaga ovunque, si conceda una boccata d’aria fresca: ad Ancona il prezzo è lievitato solo del 6,4%, e a Cremona del 9,3%. Ma non illudiamoci, solo sei province italiane hanno visto incrementi inferiori al 20%, insomma, un’eccezione piuttosto rara.

Il presidente del comitato scientifico del Crc, Furio Truzzi, ci regala una chicca di saggezza: “Dopo la corsa folle dei prezzi causata dal caro-energia e dalla guerra in Ucraina, i listini del gelato sembrano essersi stabilizzati. Ma la crisi di alcune materie prime, primo fra tutti il cacao, continua a pesare”.

Oltre al gusto e alla freschezza, il gelato confezionato in Italia è un vero e proprio affare che vale 1,9 miliardi di euro, con circa 2 kg consumati pro capite e 3,7 miliardi di porzioni vendute. A questa ricca torta economica si aggiungono altri 3 miliardi di euro generati dal gelato artigianale, perché in Italia, anche quando il portafogli piange, il desiderio di dolcezza non muore mai.

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