Quando il buon senso va in vacanza: consiglieri regionali festeggiano aumenti automatici mentre il Pd implora un miracolo

Quando il buon senso va in vacanza: consiglieri regionali festeggiano aumenti automatici mentre il Pd implora un miracolo

Primo ostacolo per l’emendamento all’assestamento del bilancio regionale presentato da Paolo Zanella (Partito Democratico), supportato anche da Casa Autonomia, AVS e Grüne, che mirava a bloccare l’ingrassamento automatico delle indennità dei consiglieri regionali in concomitanza con il rinnovo del contratto 2025-2027 dei dipendenti della Regione. Ieri, 30 giugno, in prima commissione regionale, la brillante proposta è stata gentilmente respinta, aprendo la strada al via libera della manovra 2025-2027 dell’ente.

Paolo Zanella ha commentato amaramente:

“Dopo l’aumento scaturito dal rinnovo del contratto regionale 2022-2024, se anche in Aula verrà bocciato il nostro emendamento, ci troveremo di fronte a un ulteriore mega aumento delle nostre indennità.”

Il coraggioso consigliere ha rivolto un appello, tanto sentito da sembrare diretta denuncia, ai colleghi — specialmente quelli di maggioranza — in vista del dibattito in consiglio:

“Speriamo vivamente che la maggioranza riesca a rivedere la sua posizione e rifletta sull’assoluta mancanza di senso nell’accettare aumenti automatici delle indennità, mentre tanti lavoratori e lavoratrici restano a bocca asciutta da anni, e quando si muove qualcosa gli aumenti nemmeno coprono l’inflazione e il caro vita.”

Trattandosi di questo tipo di nobili invocazioni, però, non si intravede alcuna volontà di cambiamento nella maggioranza. Ma non disperiamo: l’argomento tornerà a infiammare il consiglio regionale in autunno, grazie al disegno di legge depositato dal consigliere di Onda, Filippo Degasperi. Perché, si sa, si ha sempre bisogno di balocchi su cui infervorarsi quando il dibattito si fa fiacco.

L’incentivo all’iscrizione alla previdenza complementare: l’ultima trovata della prima commissione

La prima commissione, guidata dal gran capo Mirko Bisesti della Lega, ha messo sotto la lente d’ingrandimento anche il disegno di legge dello sfrontato assessore Carlo Daldoss che propone di incentivare l’iscrizione alla previdenza complementare per i neonati. Un incentivo tanto utile quanto probabilmente inutile, che ha ricevuto l’imprimatur della giunta regionale.

Tuttavia, prima che questa meraviglia possa incamminarsi verso la gloria legislativa, dovrà pazientare, perché le minoranze hanno gioiosamente chiesto di prendersi una pausa per riesaminare meglio il tutto. Insomma, il percorso sarà lungo e rognoso, ma almeno c’è movimento, o meglio, discussione.

Pensplan. L’8 settembre, in pompa magna, si terrà il fatidico incontro che ha avuto pure il sostegno entusiasta della maggioranza: evidentemente, tutti concordi sull’importanza di dedicare tempo e risorse a questa brillante idea. Un momento imperdibile, davvero.

Nel frattempo, il dibattito si è spostato in seconda commissione consiliare, sotto l’occhio vigile e compassato di Waltraud Deeg (Svp). L’argomento? L’ennesima manovrina di bilancio da 119 milioni. Una cifra che ovviamente non lascia nessuno indifferente, anche perché ogni euro viene esaminato con la massima serietà del caso. Il verdetto? Parere positivo — sì, avete capito bene — sugli articoli di competenza, come se ci aspettassimo altro da chi ha l’arduo compito di giustificare ogni mossa finanziaria.

Non è tutto. La stessa commissione non ha potuto non appoggiare, con un voto altrettanto entusiasta, il rendiconto generale della Regione per il 2024. Esattamente, quell’esercizio di fantasia contabile spiegato con carisma dalla vicepresidente della giunta, Giulia Zanotelli, che evidentemente sa come incantare le folle con numeri e prospettive.

Ed eccoci finalmente al pezzo forte: il «Documento di economia e finanza regionale 2025», lo spartito ormai consolidato del governo regionale, presentato sempre da Zanotelli. Che ci delizia con la lista degli «obiettivi strategici» per i prossimi anni. Tra le idee rivoluzionarie in cantiere troviamo la solita solfa della digitalizzazione (nova solo se non ti sei mai accorto che esiste già da anni) e un’occhiata molto politically correct alle minoranze linguistiche, perché non si sa mai, meglio essere inclusivi mentre si svuotano i cassetti.

Giulia Zanotelli ha concluso con un tocco di virtuosismo:

«Nel documento si parla anche del nuovo Statuto e della previdenza integrativa per i nuovi nati. Al via infine, in Trentino, al corso per i nuovi segretari comunali.»

Voilà, dunque, il futuro radioso dipinto a tinte forti: una combinazione letale tra burocratese e idealismo istituzionale. Nuovi Statuti da promulgare, previdenza a misura di passeggino e segretari comunali freschi di formazione, come se la realtà amministrativa locale non fosse un rompicapo già abbastanza articolato. Insomma, una ricetta perfetta per segnare il passo senza mai troppi scossoni, mantenendo le tradizioni dell’ambiente politico locale intatte.

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