Quando asfaltare il Tevere diventa il nuovo tormentone social: Gualtieri e Verdone battono tutti

Quando asfaltare il Tevere diventa il nuovo tormentone social: Gualtieri e Verdone battono tutti

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, si trasforma magicamente (grazie all’intelligenza artificiale, non certo a un’estro improvviso) in una grottesca caricatura degna di un film comico anni ’90, recitando con la voce di Carlo Verdone nel personaggio di Gallo Cedrone. Il suo brillante suggerimento? Asfaltare il fiume Tevere per consentire al famoso caos romano di scorrere… letteralmente. Il video, realizzato da Federico Palmaroli, alias #lepiubellefrasidiosho, ha conquistato i social con la sua ironia pungente e la sottile brutalità della satira.

Ovviamente, tutto nasce dall’ultima clamorosa promessa del sindaco di rendere il biondo Tevere «balneabile» entro i prossimi cinque anni, come se fosse così semplice trasformare un fiume urbano ormai più noto per la sporcizia e l’abbandono che per la balneabilità in una spiaggia cittadina degna di questo nome.

Non manca chi, con una punta di sarcasmo, fa notare che prima ci sarebbe da asfaltare davvero il Tevere per far sì che almeno il traffico romano proceda senza intoppi; dopotutto, cosa sono qualche centinaio di milioni di euro spesi per allargare un fiume in confronto a centinaia di ore perse nell’ingorgo quotidiano?

Il prezzo dell’ambizione o il gioco delle illusioni?

Dietro queste promesse così generose si nasconde il solito circo politico che ci regala una commedia dai toni tragici. Trasformare il Tevere in un centro balneare ha costi enormi, frutta progettazioni complesse, e soprattutto richiede un impegno che va ben oltre slogan e proclami da campagna elettorale. Ma niente paura, la classe dirigente è pronta a venderci sogni d’acqua pulita e spiagge urbane, mentre intanto il fiume continua a essere un ricettacolo del degrado cittadino.

Nel frattempo, chi spera in soluzioni concrete può consolarsi con la carismatica inutile proposta dell’asfalto sul Tevere, che almeno, se volessimo essere ironici, potrebbe risolvere una cosa: far correre più veloci le automobili, se non altro evitando cadute in acqua. Una trovata originale, se non fosse tragicomica.

La giostra dell’ottimismo a buon mercato

Il video satirico di Palmaroli ha colpito nel segno, esponendo quell’aria da show che accompagna le più discutibili strategie urbane, mescolando il surrealismo al paradosso. Gualtieri diventa così il simbolo involontario di una politica dell’apparenza che, invece di risolvere problemi, li moltiplica con lo humour tipico di chi non prende sul serio la propria città.

Così Roma si ritrova ancora una volta a fare da teatro a promesse plateali e progetti improbabili, con quel sapore amaro di chi aspetta da decenni ma continua a ricevere solo chiacchiere al posto di soluzioni.

In fondo, asfaltare il Tevere non è poi così diverso dall’inventarsi una capitale più vivibile: entrambe le visioni appaiono un miraggio irraggiungibile tra un social post e una sparata demagogica. Ma questa è la nostra favola moderna, con un sindaco che parla come un personaggio cinematografico e un fiume che, invece di bagnare, viene asfaltato.

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