Profitti a picco per Tesla, ma Musk abbandona la politica e le azioni risalgono come per magia

Profitti a picco per Tesla, ma Musk abbandona la politica e le azioni risalgono come per magia

Un grande disastro quello di Tesla, come se ce ne fosse bisogno di dirlo! Il bilancio trimestrale è stravolto, i risultati sono terribili e le aspettative degli analisti completamente disattese. I profitti? Scomparsi, un catastrofico -71% rispetto all’anno scorso, lasciando la società con un misero guadagno di 409 milioni di dollari. E che dire dei ricavi? Gentilmente in calo del 9% a 19,3 miliardi di dollari. Non ci vuole un genio per capire che le immatricolazioni stanno crollando in mercati chiave come Cina e Stati Uniti, e chi credeva che le posizioni politiche di Elon Musk a sostegno di movimenti di estrema destra non avrebbero avuto alcun impatto, beh, si prepara a essere sorpreso. Nel frattempo, BYD e altri produttori cinesi non stanno certo a guardare e hanno superato Tesla nelle vendite. Ah, il brivido della competizione!

Di fronte a questo tableau disastroso, Musk ha la brillante idea di annunciare che a partire da maggio ridurrà il suo coinvolgimento nell’amministrazione di Trump per concentrarsi sull’azienda. Una mossa che, straordinariamente, riesce a risollevare il titolo della Tesla a Wall Street, come se il fatto di slegarsi dall’ormai celebre reclutamento di Trump potesse magicamente riportare le azioni al loro antico splendore. Dimentichiamoci che da quando Musk ha accettato quell’incarico, le azioni sono praticamente crollate, perdendo quasi il 50%! Ma chi se ne frega, giusto? La consistenza delle azioni è per i deboli.

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