Premier della Groenlandia: Europa e Groenlandia si sopportano a vicenda, che spettacolo di coppia disfunzionale

Premier della Groenlandia: Europa e Groenlandia si sopportano a vicenda, che spettacolo di coppia disfunzionale

Accogliendo il Premier Nielsen, la Presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, ha espresso una dichiarazione da manuale di buoni sentimenti diplomatici: “Con la Groenlandia come partner strategico, lavoriamo fianco a fianco per rafforzare la stabilitĂ  nell’Artico, contrastare le minacce ibride e affrontare i crescenti rischi per la sicurezza. Questo Parlamento starĂ  sempre dalla parte del popolo groenlandese, sostenendo il loro diritto di scegliere il proprio cammino e la loro integritĂ  territoriale. Quando la Groenlandia guarda all’Europa, trova amici e alleati.”

Tradotto: tra abbracci istituzionali e a parole tutti felici, perché la Groenlandia, che fino a poco fa era solo un enorme pezzo di ghiaccio su cui nessuno badava, ora ha deciso di diventare la star geopolitica del momento. Un posto strategico? Eh già.

Nel suo discorso, il Premier Nielsen ha assicurato che “la Groenlandia ha bisogno dell’Unione Europea, e l’Unione Europea ha bisogno della Groenlandia”, evidenziando così l’importanza di questa partnership. Ovviamente, ha ringraziato l’UE per il suo sostegno forte e solidale in tempi non semplici, perchĂ© niente dice “amicizia” come una buona dose di supporto politico quando il mondo ti spiazza.

Il Premier ha puntato i riflettori su potenzialitĂ  da togliere il fiato: miniere (la Groenlandia possiede 24 dei 34 minerali critici identificati dall’UE), energia rinnovabile (grazie al potenziale idroelettrico ghiacciato, almeno questo), riduzione del divario digitale, educazione giovanile e turismo sostenibile. Ma non manca la ciliegina sulla torta: ha sottolineato quanto siano vitali i rapporti commerciali, soprattutto per pesce e crostacei, senza dimenticare che il commercio deve rimanere reciprocamente vantaggioso. Un bel “facciamo finta che sia un pranzo gratis”.

Non poteva mancare il tocco ambientalista da cartolina: Nielsen ha descritto l’Artico come un luogo trasformato dal cambiamento climatico accelerato, dall’inquinamento transfrontaliero e dalla perdita di biodiversità. Poi, un colpo di scena culturalmente sensibile: ha ricordato che il popolo groenlandese ha sempre vissuto rispettando la terra e il mare, prendendo solo quanto serve. Menzione speciale per la caccia alla foca, parte integrante della cultura Inuit. Qui un piccolo appello ironico ma diretto: spera che l’UE riveda il divieto generale di immettere prodotti derivati dalla foca sul mercato europeo, visto che la Groenlandia soffre gravi impatti negativi da questo bando. Bei tempi in cui la politica ambientale e la cultura locale si trovano d’accordo… o forse no.

Il contesto geopolitico: Groenlandia tra Stati Uniti e Unione Europea

Con il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha candidamente ammesso di non poter escludere un’eventuale annessione americana della strategica isola, la Groenlandia è diventata il teatro di una commedia geopolitica in pieno svolgimento. Mentre è formalmente un territorio autonomo all’interno del Regno di Danimarca, sia le autoritĂ  groenlandesi che quelle danesi hanno piĂą volte ribadito il diritto sacrosanto alla autodeterminazione della Groenlandia e praticamente urlato a gran voce che l’isola “non è in vendita”. Come se bastasse a calmare gli appetiti.

Nielsen è salito al potere nell’aprile del 2025, portando freschezza e, chissĂ , forse qualche nuova promessa di autonomia tanto decantata quanto complicata nella pratica. Tra accordi, discorsi ad effetto e la penombra strategica dell’Artico che si scioglie, la Groenlandia si conferma come la pedina piĂą intrigante di un gioco in cui nessuno vuole davvero fare la brava persona.

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