Parte ufficialmente la 108ª edizione di Pitti Uomo, la vetrina estiva che anima la Fortezza da Basso fino al 20 giugno 2025. Quattro giorni di infinito chiacchiericcio, sfilate e incontri che puntano a raccogliere l’attenzione mondiale sulla moda maschile, con l’inevitabile presenza di marchi storici, talenti affermati e outsider pronti a prendere un po’ di luce sotto i riflettori.
Il pezzo forte? Le collezioni Primavera/Estate 2026 di ben 740 brand, quasi la metà dei quali viene da fuori Italia. Naturalmente non mancano le collaborazioni vip, le giovani promesse e una miriade di progetti entusiasti che scelgono Pitti Uomo come passerella d’elezione per farsi notare da un nutrito gruppo di buyer provenienti dai mercati più chiacchierati e ambiti.
Camminare tra gli stand della Fortezza da Basso, recentemente abbellita da allestimenti che dovrebbero esaltare la creatività degli espositori, promette di essere un’esperienza coinvolgente – almeno secondo gli organizzatori. Non solo affari ma anche cultura e scambio, con eventi sparsi in altre location di Firenze che sicuramente garantiranno quel tocco di ‘scenografia fiorentina’ tanto di moda negli ultimi anni.
Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine, ci regala una chicca di ottimismo da manuale, commentando:
“L’edizione estiva di Pitti Uomo porta con sé concretezza e voglia di lavorare insieme. L’attenzione verso il contesto internazionale e le dinamiche economiche è sempre alta, ma a giugno apriremo le porte certi di generare ottimismo e fiducia in tutti i nostri interlocutori. Pitti Uomo riflette fedelmente ciò che muove la scena fashion internazionale. Questa concentrazione di creatività e professionalità ci dà l’energia necessaria per trasformare gli ostacoli in leve di sviluppo. Quattro giorni insieme per confrontarsi rappresenteranno un volano incredibile per consolidare il business e aprire nuove prospettive, soprattutto in tempi difficili.”
A fare da cornice a queste magnifiche intenzioni, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e l’ICE, l’agenzia che promuove l’internazionalizzazione delle imprese italiane, sembrano molto impegnati a trasformare Firenze nel cuore pulsante dell’export moda. Promuovono infatti l’evento come parte integrante della strategia di espansione globale del Made in Italy, garantendo il supporto logistico e la possibilità di accogliere buyer e operatori esteri di spicco.
Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine, non fa mistero del ruolo strategico di questa collaborazione, aggiungendo una nota tutta sua:
“Grazie a questa sinergia possiamo continuare a portare a Firenze la crème de la crème dei buyer internazionali. Invitiamo non solo i mercati consolidati ma anche quelli emergenti, sia quelli potenzialmente interessati ai nostri prodotti di fascia alta, sia quelli che stanno già diventando fondamentali per i nostri espositori. Lavoriamo a stretto contatto con gli uffici ICE all’estero, dove troviamo professionalità e competenza.”
Insomma, è tutto pronto per un’altra edizione che pare cucita su misura tra creatività sfrenata e business impeccabile. Sempre che la moda, gli affari e gli entusiasmi si incastrino davvero così bene come promesso. Nel frattempo, calca il palco la solita danza tra grandi nomi e giovani speranze, con Firenze a fare da cornice per l’ennesimo sipario della moda maschile mondiale.
Come ciliegina sulla torta, nello stesso spazio si presenta un Export Front Desk dedicato alle PMI italiane che per qualche oscura ragione non si sono ancora degnate di usare i servizi di ICE. Non un problema: ecco pronto il salvagente per guidarle nell’incubo dell’internazionalizzazione. Perché, si sa, facilitare la vita agli imprenditori è esattamente ciò che ICE fa meglio… vero?
Ma vogliamo parlare del mitico UniCredit? Dal 2020 questa banca, che mai si stanca di abbracciare il Made in Italy, si autocelebra come il “main partner” di Pitti Immagine, portando “idee, progetti e risorse” per sostenere lo sviluppo del nostro preziosissimo territorio e l’eccellenza produttiva del fashion nostrano. Il tutto mentre si sventola la bandiera dell’innovazione, della sostenibilità e dell’internazionalizzazione, come se questo fosse un cocktail magico che trasforma qualsiasi azienda in un unicorno da Silicon Valley.
Ovviamente, UniCredit non si limita solo a finanziare questo circo dell’autocelebrazione: no, si dà da fare anche nella formazione. Così, con la solita modestia, a gennaio 2024 è stata lanciata la CFMI Academy, frutto di una triplice alleanza tra il Centro di Firenze per la Moda Italiana, Pitti Immagine e UniCredit. L’obiettivo? Dare impulso alle idee imprenditoriali e “lanciare una nuova generazione di creativi, progettisti e imprenditori nella moda”. Non suona un po’ come il sogno di chi non ha mai lavorato 8 ore al giorno per ottenere un contratto serio?
Annalisa Areni, Responsabile Client Strategies di UniCredit Italia, ha sentenziato con impareggiabile entusiasmo:
“UniCredit è al fianco delle eccellenze del Made in Italy, con un impegno concreto a sostegno dell’industria della moda. Supportiamo le imprese del settore con soluzioni mirate, pensate per affrontare le sfide legate a crescita, innovazione e sostenibilità. Abbiamo inoltre stanziato un plafond di 1 miliardo di euro per sostenere gli investimenti strategici del comparto e rispondere alle esigenze della filiera.”
Come se un miliardo fosse la panacea di tutti i mali e non semplicemente una piccola goccia in mezzo all’oceano dello spreco e della burocrazia italiana. Continuando nella sua laudatio degna di un premio Nobel per la retorica, Areni ha puntualizzato:
“La partnership con Pitti Immagine è un ulteriore esempio del nostro supporto al settore del Fashion. Una collaborazione grazie alla quale, in sinergia con il Centro di Firenze per la Moda Italiana, abbiamo dato vita alla CFMI Academy, determinati ad investire nella formazione dei giovani talenti delle migliori accademie italiane di moda, per accorciare le distanze tra le nuove generazioni e il mondo del lavoro.”
Insomma, un’elegante maniera di dire: “Guardate quanto ci stiamo dando da fare per colmare il divario fra l’universo scolastico e quello del lavoro, col ché speriamo che qualcuno finalmente firmi un contratto vero”.
Ah, e dulcis in fundo, durante questi eventi di Pitti Immagine Filati, il 1° luglio nella solenne cornice della Fortezza da Basso, si terrà l’atteso evento di presentazione finale dei cinque progetti selezionati dalla CFMI Academy. Naturalmente, non poteva mancare l’immancabile UniCredit Theatre, pronto a ospitare una serie di incontri e conversazioni mentre Pitti Uomo 108 fa il suo comodo per quattro giorni.