Piantedosi in Bangladesh: un accordo che suona più come un viaggio di piacere che una soluzione ai migranti

Piantedosi in Bangladesh: un accordo che suona più come un viaggio di piacere che una soluzione ai migranti

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è volato a Dacca, dove ha avuto l’illuminante opportunità di incontrare il suo omologo Jahangir Alam Chowdhury, e il primo ministro Muhammad Yunus, famoso per il suo Nobel per la pace nel 2006, perché chi non ama un buon trofeo in fondo alla scrivania?

La chiacchierata si è incentrata su un tema di vitale importanza: «l’importanza di contrastare le reti criminali transnazionali che incentivano e organizzano il traffico di esseri umani». Oh, che novità! Chissà come mai non ci avevano pensato prima! Eppure, secondo Piantedosi, ci sarebbe stata una «piena convergenza» tra Roma e Dacca. Perché, naturalmente, quando due politici si stringono la mano, tutto magicamente si risolve.

Ma non finisce qui! Il Bangladesh si vanta di essere il paese da cui proviene la maggior parte dei migranti. Già dal 2025, ben 6.371 migranti originari del Bangladesh sono giunti in Italia, che rappresenta un invidiabile 36% di tutti gli sbarchi. Forse il Bangladesh dovrebbe creare una brochure turistica dedicata, vista la situazione!

Il ministro ha anche evidenziato la necessità di «promuovere percorsi di formazione e lavoro per i cittadini bangladesi con apposite quote di ingresso regolare». Che idea brillante! Perché non risolvere i problemi del mondo con qualche bel corso di formazione? Piantedosi ha aggiunto che si è concordato sull’importanza di quote di ingresso regolari, perché ovviamente le quote irregolari sono diventate un po’ superate. Domani, tutti festeggeremo la formalizzazione di questo accordo, come se fosse un matrimonio tra stati!

La missione del ministro non si fermerà qui, anzi, procederà in Pakistan, un altro dei principali paesi d’origine dei migranti sbarcati in Italia. Con 1.913 arrivi dall’inizio dell’anno, il Pakistan potrebbe tranquillamente entrare nel club esclusivo dei paesi da cui «importiamo» migranti. Magari dovremmo anche pensare a un incentivo per i prossimi viaggi!

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