Perché l’Italia sembra intenzionata a firmare la condanna per la sua peggior stagione di sempre

Perché l’Italia sembra intenzionata a firmare la condanna per la sua peggior stagione di sempre
La stagione influenzale 2025 in arrivo promette di essere un disastro annunciato. E come al solito, a darci l’anteprima sono gli sfortunati australiani, ormai abituati a fare da cavia climatica per noi europei. In inverno, quando da noi voliamo in maniche corte, loro contano i pazienti con l’influenza e scoprono che quest’anno è stato un record di affanni.

Ogni autunno-inverno arriva puntuale questa anticipazione implacabile. Se l’Australia va in crisi con l’influenza, c’è poco da sperare per noi. Il South Australia ha sperimentato un vero e proprio boom di malati, al punto che il numero di ore di servizio delle ambulanze ha raggiunto livelli mai visti, con un aumento del più alto registrato negli ultimi sei anni nei casi settimanali di influenza.

Il bilancio? Saturazione estrema dei pronto soccorso, personale sanitario allo stremo e ospedali che sembrano più degli accampamenti di guerra che luoghi di cura. Quando le autorità australiane parlano di “pressione incredibile sul sistema ospedaliero”, sarebbe ingenuo pensare che da noi andrà diversamente. Anzi, tra una battuta sui vaccini e l’altra, sembra proprio che ci stiamo preparando a replicare lo show.

Basta guardare i numeri: l’ultima stagione, a detta degli esperti, è stata la peggiore degli ultimi vent’anni, e ora il vento che arriva dall’Emisfero Sud non promette nulla di buono. Ma cosa fa l’Italia? Mentre gli australiani cercano disperatamente soluzioni innovative, come l’allestimento di posti letto in hotel per alleggerire la pressione sugli ospedali, da noi si continua a puntare il dito contro i vaccini, giusto per mantenere alto il livello di superbia e inefficienza.

Il ministro della Salute del South Australia ha confermato ciò che chiunque con due neuroni è in grado di immaginare: l’influenza di quest’anno ha fatto registrare numeri da record, con un’ondata senza precedenti negli ultimi dieci anni. Non solo tanti pazienti ricoverati, ma anche una massiccia assenza di personale malato che ha messo in ginocchio le strutture.

Un dettaglio che fa riflettere? Ad Adelaide centinaia di pazienti sono rimasti in attesa di un letto nelle strutture per anziani, bloccando un sistema già al collasso, tanto da dover trasformare un hotel nel nuovo reparto ospedaliero temporaneo per far fronte all’emergenza. E cosa facciamo noi? Già sentiamo le solite polemiche sterili, invece di prepararci con strategie serie, aggiornare le campagne vaccinali e sostenere chi sta in prima linea a combattere la tempesta.

In sostanza, se non fosse per l’ironia amara di dover imparare dai problemi degli altri, la stagione influenzale 2025 sembra destinata a trasformarsi in un’altra nostra piccola catastrofe annunciata. Ma chi ha bisogno di prevenzione quando si può continuare a discutere sul nulla con l’autorevolezza di un comico da bar?

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