Si accusano addirittura di aver tenuto un congresso inclusivo del voto di un dead man walking. Naturalmente, c’è chi sostiene sia un caso di omonimia. Ma in effetti, la situazione è esplosa nel Partito Democratico siciliano, dove Antony Barbagallo, il segretario regionale preferito da Elly Schlein e dal famoso Giuseppe Provenzano, è intento a resistere come un roccaforte assediata. Peccato che il suo sostegno a Roma non venga ben visto da vari parlamentari eletti a Palermo, Roma e persino Bruxelles. Dissensi che covano dall’epico disastro elettorale del 2022, quando il partito ha perso un po’ ovunque.
Una rivolta che è finalmente esplosa per via dei (presunti) brogli riguardanti un’assemblea tenutasi il 27 gennaio scorso. Durante quella gloriosa occasione, tra 20 presenti e 90 votanti online, dal web sono riemersi nickname misteriosi come «Il merlo» e «Il gatto nero», insieme al generico «Utente Zoom». Ora tutti gridano: “Dove sono i veri nomi?” Circa il misterioso caso di un morto risorto? È chiaro che ci sono schiere di aventi diritto a cui non è stato permesso di esprimere la propria opinione, come nel caso di Lino Messineo, un semplice iscritto che ha avuto l’ardire di auto-denunciarsi. Ma non è l’unico: anche Nino Tilotta, un milite storica, ha preso parte a questo balletto tragicomico. Da qui l’incredibile richiesta di azzerare tutto…
Intanto, mentre si tenta di rimettere in piedi i gazebo che Barbagallo rifiuta ostinatamente, alcuni big del partito, come l’eurodeputato Giuseppe Lupo e il presidente della Commissione regionale antimafia Antonello Cracolici, si sono lasciati scappare che è un errore andare controcorrente. Soprattutto la posizione di quest’ultimo è degna di nota, considerando che naviga nella corrente di Gianni Cuperlo>, proprio come Barbagallo. Tuttavia, Cracolici ha atteso invano un cenno dal Nazareno e, deluso, si è ritirato dal bel gioco. L’inviato di Schlein, il calabrese Nico Stumpo, ha avuto qualche difficoltà a decifrare i mugugni. “Nico, dacci i nomi,” gli chiedono. Ma la sua difesa di Barbagallo continua mentre la tempesta delle correnti rischia quasi di far dimenticare il referendum in corso.
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