Parisi chiede un Cern per l’intelligenza artificiale in Europa: perché non complicarci ulteriormente la vita?

Parisi chiede un Cern per l’intelligenza artificiale in Europa: perché non complicarci ulteriormente la vita?

Giorgio Parisi ha recentemente aperto il suo discorso con una verità innegabile: “c’è bisogno di ricerca pubblica sull’intelligenza artificiale.” Fantastico! Eppure, ci chiediamo: quando mai abbiamo visto una vera spinta in avanti nella regolamentazione di questa tecnologia che sta correndo più veloce di un’automobile sportiva sui tornanti di un monte?

Naturalmente, nei suoi fervidi appelli, Parisi ha esclamato che le strutture pubbliche devono apprendere come funziona l’IA. Sì, proprio quello che tutti noi ci siamo chiesti mentre guardavamo i funzionari pubblici cercare di utilizzare un semplice codice QR! Ma la vera chicca è il suo sogno di un “Cern dell’intelligenza artificiale” in Europa. Dobbiamo davvero andare così lontano per convogliare studiosi e industria? Magari basterebbe un caffè al bar sotto casa!

E non dimentichiamo la preziosa supervisione di Anna Ascani! È proprio lei a presiedere un comitato di vigilanza sull’attività di Documentazione. È un po’ come avere un vigile urbano che dirige il traffico durante un’allegra corsa automobilistica; affascinante nella sua inutilità!

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