Palermo si lancia nel futuro con il solito waterfront: protocolli firmati e sogni a mare

Palermo si lancia nel futuro con il solito waterfront: protocolli firmati e sogni a mare

Bello l’accordo firmato tra il Comune di Palermo e l’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale per svecchiare il waterfront di via Crispi. La cifra? Una manciata di 12,5 milioni di euro, gentilmente forniti dalla Regione Siciliana, che a sua volta li ha ottenuti da un accordo firmato il 27 maggio 2024 tra il presidente del Consiglio dei Ministri e il presidente della Regione. Tutto parte dal progetto fantasmagorico chiamato “Sviluppo e Coesione” per il periodo 2021-2027, volto a dare una spintarella infrastrutturale ed economica al territorio. Ovviamente, il Comune ha scelto l’AdSP come stazione appaltante unica: perché? Perché loro sì che sanno, con competenze al top e, ciliegina sulla torta, padroneggiano la metodologia BIM (Building Information Modeling). E se non bastasse, l’Authority è già impegnata nei cantieri limitrofi, dunque tutto filerà liscio come l’olio, per forza.

Ora, addentriamoci nell’epopea delle opere previste: via Crispi vedrà lo spartitraffico centrale ridimensionato e risagomato, manto stradale e marciapiedi rifatti da via Cristoforo Colombo fino alla Capitaneria di porto, e una nuova rotatoria sorgerà appena prima di piazza della Pace. Non finisce qui: ci sarà anche un “varco portuale” nuovissimo e, udite udite, una passerella pedonale per collegare porto e città, proprio lì vicino a piazza Camilleri. Una poesia urbanistica, no? Il tutto partirà a gennaio, e per sistemare via Crispi serviranno otto mesi di cantiere, mentre la passerella abbisognerà di quindici mesi partendo da giugno 2026.

Qual è il risultato finale? Scordatevi le solite code infinite: il traffico – sia di automobili che di pedoni – verrà ottimizzato, gli attraversamenti migliorati e il legame tra porto e città rinvigorito, tutto in ottica di un ferro-tramviario futuro che interesserà proprio via Crispi, sì, quella stessa via da poco rimessa a nuovo. Come se non bastasse, l’intervento rientra in una strategia per “liberare” via Crispi e via dell’Arsenale dal traffico congestionato, cioè una sorta di piano genius per migliorare la viabilità in quella zona.

Annalisa Tardino, commissario straordinario dell’AdSP, ha sentenziato con la sua immancabile verve: “Immaginare porto e città come un unico organismo significa farli muovere a tempo, con spazi e azioni sincronizzati”.

Annalisa Tardino ha aggiunto:

“La crescente vicinanza tra le funzioni portuali e quelle urbane spalanca le porte a cambiamenti radicali, che però pretendono nuovi strumenti, procedure e modi di progettare. Ripensare il legame porto-città vuol dire agire su più fronti, trasformando strategie e progetti in ponte concreto tra infrastruttura e vita urbana. La chiave è una visione.”

Tradotto: serve una mega visione, mentre nel frattempo si asfaltano strade e si costruiscono passaggi, perché se no il traffico è un inferno e la città fa fatica a respirare. Speriamo solo che i famosi “nuovi modi di progettare” non si limitino a qualche solita sceneggiata burocratica che allunga i tempi e moltiplica i costi, come da più classico cliché italiano.

Così va il progresso: un passo avanti e due indietro, nell’incanto delle parole pompose e nell’illusione che una passerella pedonale possa magicamente risolvere decenni di caos urbano. Il ponte tra porto e città sarà, per amor del vero, soprattutto un ponte di soldi pubblici spesi con la speranza – forse vana – di un domani più vivibile.

Ma non temete, cittadini di Palermo: arriverà il giorno in cui questa grandiosa strategia urbana, piena di rotatorie e passerelle, sarà finalmente celebrata come esempio di efficienza e lungimiranza. E fino ad allora, pazientate – aria di cantieri e asfalto nuovo in arrivo!

Che sorpresa! Un ennesimo accordo che promette di “riportare il waterfront al cuore della città” di Palermo. Non è mai stato lì, vero? O forse prima era un luogo così vivo e accessibile che mai nessuno ha avuto il minimo bisogno di questo ennesimo piano mirabolante. Ma tranquilli, questa volta si fa sul serio (almeno, così si dice), grazie a una “sinergia virtuosa” tra il Comune di Palermo, l’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale e la Regione Siciliana. Insomma, un bel marasma di enti pronti a ridisegnare una zona strategica come via Francesco Crispi, che da sempre è una sorta di porta d’ingresso per migliaia di cittadini, visitatori e turisti (per non parlare degli sguardi indiscreti di chi spera in qualcosa di più concreto).

Roberto Lagalla, il sindaco di turno, è ovviamente entusiasta e non perde occasione per elencare i meriti di questo progetto di cui, come sempre, i palermitani – quella misteriosa “comunità” di cui si parla tanto – saranno gli ultimi a godere, se mai ci riusciranno.

Il sindaco ha dichiarato:

“La firma di questo accordo rappresenta un momento fondamentale per il futuro di Palermo e per il suo rapporto con il mare. Via Francesco Crispi, da sempre uno dei principali assi di accesso alla città per chi arriva dal porto, è la nostra vetrina, la porta d’ingresso per migliaia di cittadini, visitatori e turisti. Oggi, grazie a una sinergia virtuosa tra il Comune di Palermo, l’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale e la Regione Siciliana, possiamo finalmente ridisegnare questo spazio strategico, restituendolo ai palermitani in una veste più moderna, sicura e accogliente. Ringrazio sentitamente la Regione Siciliana per il sostegno concreto a questo progetto, reso possibile attraverso i fondi FSC 21/27. Un ringraziamento particolare va all’assessore alle Infrastrutture Alessandro Aricò, il cui impegno è stato determinante per sbloccare e indirizzare queste risorse verso un’opera che inciderà in maniera positiva sulla vivibilità urbana, sulla mobilità e sull’identità stessa del nostro waterfront. Una visione in cui Palermo si riappropria del suo mare, integrando infrastrutture, trasporti e spazi urbani per uno sviluppo più armonico e sostenibile.”

Da non sottovalutare nemmeno la dichiarazione dell’assessore alla rigenerazione urbana, Maurizio Carta, che definisce il tutto un “passo importante” (questi termini da manuale di gestione amministrativa sono un must). In sostanza, l’accordo istituzionale tra Comune, Autorità portuale e Regione dovrebbe tradursi in una “interfaccia” più efficace tra città e porto, con una viabilità migliorata e più sicura su via Crispi. Tutto bello, a patto naturalmente che nel frattempo il traffico non si aggravi ancor più, perché nulla si dice sulle reali capacità di tolleranza della zona.

Maurizio Carta ha elogiato il progetto affermando:

“Si tratta di un passo importante che sostanzia e rafforza l’accordo istituzionale tra il Comune di Palermo e l’AdsP del Mare di Sicilia occidentale nonché con l’Assessorato alle Infrastrutture della Regione Siciliana che ha condiviso le modalità di utilizzo efficace delle risorse, per completare l’interfaccia tra la città e il porto, migliorando e rendendo più sicura la viabilità lungo la via Crispi, anche per decongestionarla, e realizzando un bellissimo collegamento aereo che consentirà ai viaggiatori che sbarcano a Palermo di arrivare al centro della città e a chi passeggia lungo la via Amari pedonale di arrivare ad affacciarsi sul mare dalle nuove terrazze in corso di completamento. È a tutti gli effetti un progetto di rigenerazione perché agisce sia sul piano infrastrutturale sia sulla qualità degli spazi pubblici connessi, rafforzando la nuova identità di via Emerico Amari come un viale pedonale e commerciale che unisce il Politeama e il centro città al mare e viceversa. Infine, l’accordo sostanzia la strategia della Giunta Lagalla di una costante efficace collaborazione con altri attori che, grazie alle maggiori capacità di azione o di spesa, possono accelerare i processi di trasformazione positiva della città. Un altro atto che restituisce il mare alla città rendendolo parte della vita quotidiana.”

Vero, perché nessuno ha mai pensato a restituire il mare alla città prima d’ora. Per fortuna c’è questa miracolosa “costante e efficace collaborazione” tra enti che magicamente sbloccherà risorse, metterà ordine, eliminerà la confusione e – ciliegina sulla torta – garantirà un “collegamento aereo” (non ci hanno detto se è un teletrasporto o un tapis roulant sospeso) per i poveri malcapitati che si trovano a transitare da una zona all’altra di questa intricata metropoli mediterranea.

Un capolavoro di comunicazione, un esempio lampante di come la politica locale sappia annunciare con toni solenni trasformazioni epocali, mentre di fatto spesso si limitano a promettere il solito restyling che dura ogni volta cinque o sei anni, mentre la “qualità della vita” e la “mobilità” restano, appunto, quelle di sempre.

Nel frattempo, gli abitanti di Palermo possono continuare a osservare il loro “waterfront” dalla finestra senza mai sperare davvero di passeggiare su quelle “nuove terrazze” o godersi un collegamento così innovativo che sembra più uscito da un film di fantascienza low cost.

In conclusione, questo “passo importante” altro non è che l’ennesima promessa del mondo politico locale, condito da una generosa dose di burocratese e fantasiosi termini da “rigenerazione urbana”, mentre noi aspettiamo, speriamo e, nel frattempo, continuiamo a vivere tra marciapiedi impervi e traffico da kolossal romano.

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