Nel favoloso mondo degli anni ’80, un bambino di 12 anni sfoggiava una media di oltre dieci denti cariati. Un vero segno di benessere, non c’è che dire. Oggi, miracolosamente, questo numero è precipitato a meno di uno, un “risultato straordinario” che qualcuno ha deciso di raccontarci come frutto di decenni di lotta dura contro la carie. Ma non gioiamo troppo presto: la nuova frontiera, così ci viene detto, non è più il dente in sé, ma i tessuti che lo sostengono, partendo dalle gengive. Perché sì, arrivati a una popolazione che invecchia, l’obiettivo è garantire quel piccolo lusso chiamato “qualità della vita”. Che sobria aspirazione, no?
Carlo Ghirlanda, capo indiscusso dell’Associazione nazionale dentisti italiani (Andi), ha avuto l’onore di annunciare questa rivoluzione durante una conferenza stampa tenutasi presso la sacra Camera dei deputati, a corollario del 45esimo “Mese della prevenzione dentale”. Questa campagna, che vanta una longevità invidiabile, nasce dalla felice unione tra Andi e il colosso della dentifriceria Mentadent. Insomma, prevenire è bello, soprattutto se sponsorizzato da multinazionali.
La salute delle gengive, però, resta quella bestia scivolosa che nessuno ha mai il tempo o la voglia di cavalcare davvero. “Tutti si lavano i denti al mattino”, ha aggiunto Ghirlanda con la solennità di chi sta per svelare il segreto della vita, “ma pochi si accorgono che quel gesto, inutile o distratto che sia, dovrebbe essere un atto di prevenzione”. Parole sante, peccato che la maggior parte delle persone continui a strofinare lo spazzolino come se fosse una benedizione, senza alcuna consapevolezza. Ma non temete: come per la carie, anche stavolta occorre lavorare su motivazione e conoscenza. Passate il borsch!
E così, la linea di battaglia si sposta sul fragilissimo terreno delle abitudini, del famigerato cambiamento culturale e di quel fantastico mix chiamato sistema informativo. Per Ghirlanda, il messaggio è limpido e grandioso: solo un’efficace comunicazione, che sappia mescolare sapientemente dati scientifici e un po’ di sana coscienza personale, potrà ribaltare questa situazione. I disturbi parodontali, quei malanni che pochi hanno ancora voglia di considerare sul serio, sono in crescita e minacciano di rovinare il sorriso (e la vita) di troppi. Ma, hey, almeno ora sappiamo qual è il problema, no?



