Occhiali da vip e intelligenza artificiale: ecco chi potrebbe spuntarla nel futuro tech senza nemmeno battere ciglio

Occhiali da vip e intelligenza artificiale: ecco chi potrebbe spuntarla nel futuro tech senza nemmeno battere ciglio

Di nuovo sulle labbra di tutti: gli occhiali smart, quegli accessori futuristici che promettono di trasformare ogni nostro sguardo in un’avventura digitale. EssilorLuxottica, il colosso fatto di montature e lenti, sembra aver trovato la gallina dalle uova d’oro per gli anni a venire, almeno secondo i maghi della finanza di Citi, che con molta fiducia hanno rinnovato il loro giudizio “buy” sul titolo.

Ecco il gioiellino: occhiali intelligenti sviluppati in tandem con Meta, una società specializzata in realtà virtuale e social media, i quali non solo permetteranno di ascoltare musica e scattare foto in volo, ma anche tradurre lingue straniere. Tutto questo grazie a un braccialetto neurale che consente di interagire col dispositivo muovendo la mano, perché – si sa – toccare un occhiale su naso e orecchio è troppo “passato”.

Questi occhiali non sono solo gadget futuristici ma “il pilastro più importante per la crescita media a medio termine” di EssilorLuxottica. Una frase da leggere con l’ironia che merita un’azienda che nel terzo trimestre ha registrato uno stupendo aumento del 12% annuo, grazie anche a oltre quattro punti percentuali al contributo dei suoi felici dispositivi indossabili.

Il futuro è adesso, dice Citi, e costa 799 dollari

Citi non si limita ai complimenti, anzi: prevedono che il mercato degli occhiali con intelligenza artificiale crescerà a due cifre ogni anno fino al 2030. A cosa si deve questo miracoloso aumento? Ovviamente a una maggiore accettazione sociale, a progressi tecnologici sempre più impressionanti e a una marea di utilizzi che – udite udite – continueranno a moltiplicarsi nel tempo.

Secondo le loro previsioni, entro il 2030 si venderanno più di 110 milioni di unità, generando introiti intorno ai 40 miliardi di dollari solo al dettaglio. Nel frattempo, UBS, la banca che più ama abbondare numeri giganteschi, rilancia predicendo un mercato da 110 miliardi di euro entro il 2040. Insomma, più o meno l’equivalente di una piccola nazione ricca che decide di mettere gli occhiali smart invece di fare qualcos’altro di sensato.

Citi è sicura che EssilorLuxottica, grazie al suo vantaggio da primo arrivato sul mercato e a un marchio che fa gola anche alle élite più esigenti, manterrà la leadership con una quota attorno al 30%, confermandosi un colosso nel mondo del futurismo ottico commerciale.

Sorprendentemente, anche se questi occhiali rivalutati costano ben 799 dollari (sì, quasi un prezzo di lusso degno di un’altra categoria di beni superflui), la popolarità del prodotto è già visibile nei bilanci della società. Sì, perché non c’è niente che faccia più colpo degli occhiali smart per far lievitare i numeri trimestrali.

Da Vogue a Prada: il rock’n’roll degli occhiali del futuro

Forse non tutti ricordano che EssilorLuxottica non si occupa solo di montature ultra-tech ma anche di brand come Vogue Eyewear e Persol. Senza dimenticare le licenze di marchi del calibro di Giorgio Armani, Chanel, e Prada – perché un po’ di glamour non guasta mai, specialmente se si vuole far pagare ancora di più un gadget alla moda.

Inoltre, la partnership con Meta si prepara a lanciare versioni di questi occhiali all’avanguardia anche sotto le insegne di Oakley e Prada, per essere certi che nessuno si senta escluso dal futuro tecnologico dell’eyewear. E non finisce qui: il 2025 promette una valanga di nuovi nomi che entreranno in campo. Google ha già annunciato un modello audio-only con il suo assistente AI Gemini, mentre Snap, Samsung, Tencent, Pico e addirittura Apple si stanno preparando a salire sul carro.

Più concorrenza e più confusione: il miracolo dell’adozione di massa

UBS suggerisce che l’arrivo di molti nuovi concorrenti potrebbe colmare il più grande ostacolo all’adozione di massa degli occhiali AI: la scarsa conoscenza da parte dei consumatori delle loro vere potenzialità. Problema risolvibile, ovviamente, con una pioggia di pubblicità e hype degni delle migliori strategie di marketing globale.

E non temete per EssilorLuxottica: il pubblico, stando ai sondaggi, preferisce comprare da marchi familiari piuttosto che rischiare con nomi sconosciuti, anche se questi ultimi promettono il cielo e le stelle. La fedeltà al brand rimane il vero motore di vendite rocambolesche e di approvazione incondizionata di prezzi da capogiro.

In fondo, se proprio dobbiamo affidarci alla tecnologia per leggere un messaggio mentre chiacchieriamo o tradurre all’istante una frase straniera, perché non farlo con occhiali a 799 dollari? Un investimento che, senza dubbio, rivoluzionerà il modo di annoiarci nei mezzi pubblici o nelle riunioni inutili.

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