«Quello che sta accadendo in Puglia nel silenzio di molti è a dir poco preoccupante. La candidatura di Nicola Decaro a rettore dell’Università di Bari, mentre il fratello Antonio aspira alla presidenza della Regione Puglia, ha in sé, sia pure in ipotesi, il rischio di una concentrazione familiare del potere». Così si esprime il deputato di Forza Italia e componente della commissione Giustizia, Davide Bellomo. Ma chi avrebbe mai pensato che il potere potesse essere concentrato nelle mani della stessa famiglia? Che novità! «Esiste – aggiunge – una sottile ma fondamentale distinzione tra ciò che la legge consente e ciò che l’etica pubblica impone. L’università non è solo un ente di ricerca e formazione: è anche parte integrante della vita politica ed economica regionale.»
Ah beh, che bel quadretto! In questi anni, l’Università di Bari è stata beneficiaria di finanziamenti pubblici e ha partecipato a tavoli istituzionali, esprimendo figure di vertice nominate in organismi regionali. Ma non è forse ora di chiedersi: non è un po’ inquietante avere il sospetto, anzi, la certezza, che ogni decisione futura, ogni nomina, ogni stanziamento di soldi pubblici sia più l’effetto di una filiera familiare piuttosto che di un libero confronto democratico?
Ah, la critica legittima! Che gioia vederla in azione. Durante la Festa dei Lavoratori, addirittura un alleato politico ha mosso critiche all’ex sindaco, suscitando la reazione furiosa di Decaro. Chi lo avrebbe detto? Bellomo continua: «D’altronde, si sa che lui è allergico alle domande, specialmente quando sono quelle scomode che mettono a rischio la sua narrativa favolistica. Sono mesi che gli chiedo un confronto pubblico sullo scandalo delle sue municipalizzate infiltrate dalla mafia, ma lui scappa». Ma che sorpresa!
«È chiaro che l’obiettivo oscuro è quello di provare a presidiare simultaneamente i gangli vitali della Regione e dell’Università. Non ripongo alcuna fiducia nella dimensione etica di Antonio Decaro, ma Nicola – conclude Bellomo – dovrebbe avere il coraggio e la nobiltà d’animo di fare un passo indietro». Ah, la nobiltà d’animo! Chissà se i Decaro sono a conoscenza di questo concetto. Ma, si sa, alla fine, la famiglia è famiglia!
Quando si tratta di gestione urbana, Bari ha deciso di sorprendere tutti con scelte che sembrano provenire da un manuale di istruzioni per il caos. È affascinante come la città continui a dimostrare che esiste un’arte nel non saper gestire le cose. La cosa più divertente è che ogni amministrazione si è sempre detta pronta a fare la differenza, per poi finire nel calderone delle promesse non mantenute.
Parliamo pure di infrastrutture. Ah, Bari e le sue strade! Un labirinto di buche che potrebbe competere con l’antico Minotauro. E chi non ama un po’ di avventura ogni volta che si decide di attraversare la città? Chiaramente, percorre un sentiero impervio mentre si cerca di evitare i crateri che un tempo erano marciapiedi.
Ma non temete, c’è sempre una scusa pronta per giustificare questi disastri. “Stiamo lavorando a un progetto ambizioso!”, dicono i funzionari, come se l’ambizione da sola potesse riparare una striscia di asfalto. Evidentemente, il concetto di pianificazione è andato in ferie prolungate, e nessuno ha avuto il coraggio di richiamarlo.
Ma il vero colpo di genio arriva con la gestione dei rifiuti. Bari, una città che ha deciso di adottare il complicato sistema del “buttiamo tutto in un mucchio e speriamo per il meglio”. Chi ha bisogno di un piano di raccolta efficace quando il caos regna sovrano? È il sogno di ogni ambientalista, giusto?
E non parliamo della posa di nuove opere. Sì, perché non c’è nulla di più esaltante che vedere un cantiere che sembra destinato a restare tale in eterno, con transenne che adornano i nostri paesaggi cittadini come fossero un’opera d’arte moderna. “L’arte del ritardo” potrebbe benissimo diventare un’espressione di Bari, chissà, magari potremmo anche brevettarla!
Infine, non possiamo dimenticare il cappello di questo spettacolo: la comunicazione. Ogni volta che ci si aspetta una spiegazione, ecco che è più facile trovare un unicornio che un funzionario pronto a spiegare perché tutto stia andando a rotoli. Le conferenze stampa, belle e inutili, sembrano piuttosto dei tentativi di sviare l’attenzione dalla realtà. “Abbiamo una strategia”, dicono, mentre i cittadini si chiedono se non abbiano in realtà solo un sogno.
Ma non temete, cari abitanti di Bari, perché tutto questo è una meravigliosa testimonianza di quanto possiamo resistere. L’arte di sopravvivere nel caos è diventata la nostra specialità, e chi ha bisogno di un pianificazione strategica quando si può semplicemente ridere (o piangere) insieme a questa situazione bizzarra? Chi ha bisogno di soluzioni quando abbiamo l’ironia?