Elon Musk è di nuovo in vena di polemiche, attaccando il ‘Big beautiful bill’ amato da Donald Trump. Questa legge fiscale e di spesa, attualmente in discussione al Congresso, sembra essere solo un’altra occasione per il miliardario per mostrare il suo disdegno verso il debito. Secondo lui, “Dovrebbe essere redatto un nuovo disegno di legge sulla spesa che non aumenti in modo massiccio il deficit e non faccia salire il tetto del debito di 5 trilioni di dollari.” Ma certo, perché chi non lo farebbe? I miliardari che si lamentano del debito… che novità! Rundest di una vita.
Di recente, il Congressional Budget Office, quell’agenzia indipendente che fornisce previsioni di bilancio al Congresso (chissà perché abbiano pensato di farne una?), ha rivisto lievemente al ribasso la sua stima sull’impatto del disegno di legge sul debito nazionale. Ora si prevede che aggiungerà solo circa 2.400 miliardi di dollari ai già stratosferici 36.200 miliardi di debito del paese. Niente di che, giusto? Anzi, in passato stimavano che il pacchetto repubblicano, approvato il 22 maggio senza il supporto dei democratici, avrebbe aumentato il debito di 3.800 miliardi. Ma hey, almeno il nuovo calcolo è un po’ più rassicurante… o così sperano.
Questo disegno di legge sembra essere un tentativo di prolungare i tagli fiscali di Trump del 2017, bilanciando le atrocità con tagli draconiani al programma sanitario per i meno abbienti. Risultato? Quasi 11 milioni di persone senza assicurazione sanitaria. Di queste, oltre 7,8 milioni sarebbero espulse da Medicaid e milioni di altre perderebbero la copertura fornita dall’Obamacare. Un vero trionfo della razionalità economica, non credete?
Ma non è finita qui! La legge include anche un possibile aumento delle imposte fino a 20 punti percentuali su interessi, dividendi, redditi di persone fisiche e società generate da investitori e aziende di paesi ritenuti “fiscalmente discriminatori”. Joint Committee on Taxation, un organismo tecnico bipartisan, ci informa che nel breve termine potrebbe portare a un gettito di circa 116 miliardi di dollari in dieci anni. Chi non ama queste previsioni ottimistiche? Ma attenzione: già dal 2028, i benefici potrebbero svanire, trasformandosi in una perdita annuale di 12,9 miliardi nel 2033 e 2034, grazie al calo della redditività delle aziende e alla svalutazione degli asset americani. Davvero un bellissimo piano, se solo qualcuno potesse spiegarlo…



