Monfalcone, il trionfo del centrodestra: un insuccesso moschea-stile che lascia tutti sbalorditi

Monfalcone, il trionfo del centrodestra: un insuccesso moschea-stile che lascia tutti sbalorditi

Alla lista di Bou Konate sono andati ben 343 voti. Stravince invece Luca Fasan della Lega. E a Pordenone, chi l’avrebbe detto, il sindaco è di FdI.

«Parajaya…». Il proprietario del Bangla Flavour accoglie tutti con un chicken curry e un sorriso enigmatico — «parajaya», dice, abbiamo perso… — e tu non sai se quel sorriso è di delusione o sollievo. Il debutto elettorale della prima lista islamica d’Italia è stato un completo disastro e gli 18 candidati di Italia Plurale al consiglio comunale di Monfalcone, quasi tutti bangladesi guidati dall’ingegnere senegalese Bou Konate, hanno ricevuto alla fine esclusivamente il voto dei parenti. 343 voti, meno del 3%, in una cittadina giuliana dove un abitante su tre è immigrato e uno su sei è musulmano. Fondati e subito affondati.

L’abbraccio mortale dell’onorevole Aboubakar Soumahoro, risorto due anni dopo lo scandalo dei soldi ai migranti, non ha portato fortuna. Ma l’ingegner Bou sembra aver già assimilato che i flop non devono mai essere confessati: «Siamo molto soddisfatti di com’è andata — fa finta di nulla —, per noi è una porta che s’apre sul futuro». O forse sull’inferno: la temutissima Lega ha incassato quasi trenta volte i voti degli islamici, superando il 70% a Luca Fasan e alla compattissima coalizione di centrodestra.

«Lega primo partito. Altro che ius soli, velo islamico e clandestini», maramaldeggia Matteo Salvini. E non poteva mancare in coda l’ex sindaca Anna Cisint, quella che ha costruito una carriera d’eurodeputata sulla lotta ai bangla e ora si sente premiata: «La lista islamica la rimandiamo al mittente!» In realtà, la vittoria di Monfalcone nasconde i numeri della vicina Pordenone, antico Carroccio del Nordest, dove l’effetto Fedriga si avverte solo indirettamente e il pieno lo fa (ancora) Fratelli d’Italia con il nuovo sindaco Alessandro Basso, al 54%: un buon viatico per amministrare i fondi di una città che nel 2027 sarà capitale italiana della cultura.

Ma non si è vista nemmeno l’ombra del centrosinistra, battuto (36%) a Pordenone e travolto (26%) a Monfalcone, nonostante l’impegno personale di Elly Schlein.

Ah, non è divertente vedere il circo in azione? Yassine Lafram, presidente degli islamici Ucoii, ha deciso di fare un’eccellente performance, dicendo che «la destra parla sempre e solo d’immigrazione» come se fosse il suo unico argomento di conversazione, mentre il Partito Democratico e il suo ingegnere di fiducia, Bou, stanno cadendo a pezzi. Chissà come mai! È un’ossessione, sì, e il sudore di ansia sembra scorrere lungo i corridoi del Parlamento, mentre tutti cercano disperatamente di maneggiare questo argomento con la delicatezza di un cristallo. Ma chi non ama un bel dramma politico?

Ma ecco che arriva il grande annuncio che ci rincuora: «Non esiste e non intendiamo creare un “partito islamico”». Ma certo, chi vorrebbe? Francamente, il pensiero di un partito del genere potrebbe rovinare l’eleganza del dibattito pubblico. E la cosa più gustosa è che Lafram è così cauto da far sembrare un gattino spaventato un leone in confronto. Proprio lui, il grande portavoce, promette che mai e poi mai inciteranno la formazione di un partito del genere. È veramente rassicurante! Monfalcone, ci aspettiamo un vostro “non” partito islamico molto presto, vero?

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