Milano piange un giovane travolto e mandato all’altro mondo solo perché aveva le gambe per camminare

Milano piange un giovane travolto e mandato all’altro mondo solo perché aveva le gambe per camminare

Un giovane di 25 anni ha trovato il suo triste destino nelle prime luci dell’alba di oggi a Milano, travolto da un’automobile mentre attraversava la strada. Il fatale incontro è avvenuto alle 5:30 all’angolo di via Porpora con via Ingegnoli, nel quartiere Casoretto. Nonostante il pronto intervento che lo ha condotto in condizioni disperate al Policlinico, il ragazzo è spirato poco dopo.

Più drammatico che mai, il conducente dell’auto risultava essere un poliziotto di 26 anni, il quale è stato accompagnato in codice verde alla clinica Città Studi per gli accertamenti sanitari di rito, in attesa di chiarire meglio i fatti.

Dalle analisi delle tracce sul luogo, raccolte dalla polizia locale, e dalla testimonianza di un osservatore oculare che sembra meno distratto della media, emerge che il giovane stava attraversando sulle tanto amate strisce pedonali. Sorprendentemente, o forse no, l’auto proveniva da piazza Gobetti e procedeva lungo via Porpora in direzione del centro città.

Attraversare sulle strisce: un atto eroico a Milano?

Manco a dirlo, quelle strisce pedonali che dovrebbero garantire sicurezza qui sembrano più che altro una specie di roulette russa per i pedoni. Eppure, si insiste sempre sul fatto che “il pedone ha la precedenza”. Una frase che ormai suona come uno slogan vuoto, perché a giudicare dai risultati, rispettarla resta un optional festivo.

Il fatto che a guidare fosse un poliziotto dovrebbe rassicurare, no? Bene, è invece semplicemente grottesco. Chi meglio di chi comanda sulle regole dovrebbe dimostrare come si usa il volante? Evidentemente no, considerando l’esito.

Questo episodio non è un caso isolato, ma un triste specchio di come sia tanto facile perdere la vita anche in un semplice atto quotidiano come attraversare la strada. Perfetto spunto per riflettere, se non sulla sicurezza, almeno sull’autenticità di certe parole che sentiamo ripetere da troppo tempo.

In tutto questo, mentre le indagini tecniche avanzano, a rimetterci è l’ennesima giovane vita spezzata, consegnata all’inevitabile dramma che nessuna attenzione, nemmeno quella delle forze dell’ordine al volante, sembra riuscire a prevenire.

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