Treni bloccati, ritardi a cascata e un disastro annunciato. Se stamattina avete avuto la brillante idea di prendere un treno a Milano Centrale, probabilmente avete vissuto l’ennesima giornata di ordinaria inefficienza ferroviaria. Un guasto tecnico ha paralizzato la circolazione, lasciando a piedi migliaia di viaggiatori tra Regionali, Intercity e Alta Velocità. Risultato? Ritardi fino a un’ora, coincidenze saltate e pendolari lasciati in balia del nulla.
Il guasto “imprevisto” che tutti prevedevano
Secondo Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), il problema sarebbe stato causato da una “temporanea sospensione degli impianti“, verificatasi alle 8:35. Traduzione: qualcosa non ha funzionato, come al solito. Ma niente paura! Dopo circa 30 minuti di blackout, il danno era “risolto”, anche se i ritardi hanno continuato a moltiplicarsi per tutta la mattina. Qualcuno si chiede ancora perché la puntualità dei treni sia un concetto sconosciuto in Italia?
Pendolari? Tanto vi abituerete
Se siete tra quelli che ogni giorno sfidano il caos ferroviario lombardo, saprete bene cosa significa ritrovarsi con i tabelloni pieni di ritardi e zero alternative. Milano Porta Garibaldi, ad esempio, mostrava ancora rallentamenti massicci per le tratte dirette a Varese, Lodi e Novara ben dopo la presunta “normalizzazione” del traffico.
Guasti, scioperi e il treno fantasma della speranza
E se pensavate che fosse finita qui, sorpresa! Mercoledì 20 marzo è previsto un sciopero nazionale del personale ferroviario, dalle 9:00 alle 17:00. A incrociare le braccia saranno i sindacati Orsa, Ugl e Fast, quindi se avete un appuntamento importante… preparate un piano B (o C, o D). Non basta? Venerdì 22 marzo toccherà al trasporto pubblico locale: metro, autobus e tram a rischio. Insomma, se volete muovervi in Lombardia questa settimana, affidatevi al caso o rimanete a casa.
Soluzioni? Meglio non illudersi
Sarebbe bello parlare di soluzioni concrete, ma la verità è che nessuno sembra intenzionato a risolvere il problema alla radice. La manutenzione delle infrastrutture è una barzelletta, l’organizzazione del servizio un enigma e le alternative praticamente inesistenti. Ma tranquilli, arriveranno nuovi annunci di “investimenti” e “miglioramenti”, giusto in tempo per la prossima crisi.