Merano si prepara al ballottaggio: il sindaco Dal Medico riunisce le truppe civiche, ma chi ci crede ancora?

Merano si prepara al ballottaggio: il sindaco Dal Medico riunisce le truppe civiche, ma chi ci crede ancora?

Confermare l’appoggio al secondo turno è un po’ come dire “Torneremo a governare”, mentre ci si munisce di popcorn per assistere al teatrino della politica. L’assessore Zaccaria, in un colpo di scena degno di un film d’azione, smentisce affermando che non esiste alcun patto con la Svp in caso di vittoria di Zeller. Che narrativa incredibile, quasi come un “non siamo d’accordo” urlato in faccia agli elettori.

Dopo giorni di trattative e gossip che avrebbero fatto invidia a un romanzo di denuncia, i partiti del centrosinistra e la Svp si sono espressi, mentre i Fratelli d’Italia si sono ben guardati dal proferir parola, lasciando che i singoli candidati si facessero portavoce di un “lasciamo scegliere i cittadini”. Ma, alla fine, chi non ama un po’ di confusione?

Il nocciolo della questione è che le due civiche, in un comunicato che potrebbe tranquillamente circolare nei circoli di autoaiuto, si dichiarano pronte a governare di nuovo. Parole belle, quasi poetiche, sul fare politiche costruite, aperte e trasparenti, mentre nessuno ha davvero idea di cosa significhi tutto questo dopo una vittoria. E sì, perché in politica, si sa, il bello è che nessuna scelta è già scritta e tutti sono benvenuti a sedersi attorno al tavolo, a patto che si porti un contributo… di gradimento.

Un’ipotesi di maggioranza larghissima

Ma attenzione! Questo comunicato è un chiaro tentativo di creare una maggioranza larghissima, che a sua volta smentisce le voci di un preaccordo con Alleanza per Merano, il che farebbe pensare che, nel caso di una non vittoria di Dal Medico, gli ambiziosi piani di Zaccaria di entrare in giunta non vadano a monte. Un gioco di voci e smentite che, fa ridere e piangere allo stesso tempo, ma che spera di prendere i Verdi nel mirino, o almeno di isolarli.

È difficile pensare che Zeller, dopo una vittoria, possa raccogliere i cocci di tutte le parti in causa e costruire una maggioranza “a braccia aperte”. E i Verdi? Ah, sì, hanno optato per un comunicato in cui non danno indicazioni di voto, chiedendo di esprimere la propria opinione solo dopo aver letto i programmi dei candidati. Ma chi ha bisogno di chiarezza al giorno d’oggi, giusto?

Le parole di Julia Dalsant su coerenza e sfiducia nella politica suonano come un’eco divertente nel deserto della credibilità. Mentre invitano a votare con responsabilità, non possiamo fare a meno di chiederci chi nelle sfere politiche stia perdendo di vista la coerenza. In un contesto in cui tutto fa notizia, sembra che nessuno davvero presti attenzione.

Il rischio di un voto “etnico”

Nel frattempo, l’appello al voto pro Zeller riecheggia anche da parte della Svp, con un’accozzaglia di nomi meranesi che si uniscono nel coro. Ma la vera preoccupazione è cosa faranno i meranesi in cabina elettorale: ascolteranno i diversi messaggi dei partiti o andranno per conto loro, come se avessero un piano maestro svelato da uno cerimonia di magia?

Si specula che gli elettori di lingua tedesca siano più disciplinati, mentre gli italiani sono etichettati come i voltagabbana per eccellenza. La paura di un’affluenza che scivoli sotto il 50% suggerisce che non solo i cittadini, ma anche i professionisti dell’opinione pubblica temano questa possibilità. Chi si asterrà non potrà neppure lamentarsi delle scelte di chi vince, un classico paradosso politico che ci ricorda quella famosa frase: “Ci piace lamentarci su ciò che non abbiamo mai scelto”!

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