Merano in crisi: il sostegno a Zeller manda i Verdi in frantumi. Ceresara decide di tornare nel gruppo misto — come se non bastasse.

Merano in crisi: il sostegno a Zeller manda i Verdi in frantumi. Ceresara decide di tornare nel gruppo misto — come se non bastasse.

Non c’è niente come una buona dose di ironia per commentare l’alleanza tra la Svp, il Pd e il Movimento 5 Stelle. Mentre i Verdi sono stati i primi a sponsorizzare questa coalizione, la cosa più divertente è che una delle loro esponenti, Ulrike Ceresara, non solo ha dichiarato il suo sostegno alla concorrente Katharina Zeller, ma ha anche deciso di abbandonare il partito, sbattendo la porta e ritirandosi nel gruppo misto del Consiglio comunale. Che scelta coraggiosa, vero?

«Non posso accettare — ha affermato Ceresara — che mi sia stato chiesto di rinunciare al mandato sottoponendomi una lettera da firmare, dopo che ho espresso il mio sostegno personale a Katharina Zeller. Ho tentato a lungo di convincere la coalizione a rispondere ai ripetuti tentativi di avvicinamento della candidata Svp, ma ho trovato una resistenza incomprensibile». Insomma, solo una resistenza incomprensibile — non c’era modo migliore per trascorrere il suo tempo!

Intanto, la Zeller gongola e ha convocato una conferenza stampa per presentare la sua alleanza, un mosaico di partiti che l’appoggiano ufficialmente come Merano Coraggiosa, il Pd, e il Movimento 5 Stelle. Ah, e non dimentichiamo i singoli rappresentanti del Team K. Ceresara non era presente per un precedente impegno, ma ha confermato il suo sostegno. Strano, vero? Dato quanto aveva da dire, sarebbe stato divertente vederla di persona.

È stato ribadito che la città ha bisogno di una guida che «ascolti, unisca e innovi», e che Katharina Zeller rappresenta la figura giusta. Chiaramente, l’accordo è un segno della bontà del suo operato — o magari una favola che si stanno raccontando per superare il disagio.

Giuseppe Panusa (del Pd) si esprime sulla situazione affermando che era giunto il momento di accettare una «nuova prospettiva». Dunque, ignorare il passato non è mai stato così facile? Ma non preoccupatevi, «abbiamo detto di sì senza porre alcuna pregiudiziale». E chi mai avrebbe potuto immaginare che l’innovazione potesse venire da una simile coalizione?

Vanda Carbone, tornata in campo, non perde occasione per andare oltre: «Ho ritrovato in questo progetto il senso di una politica fresca e giovane». Un’idea affascinante, davvero — la freschezza ha sempre funzionato così bene in politica, vero? La sua convinzione che i cittadini fossero pronti per questo cambia tutto, specialmente dopo il voto, che senza dubbio ha confermato che tutti stavano aspettando questa incredibile rivoluzione.

Che meraviglia! Finalmente abbiamo una parità di genere nel consiglio comunale. È una novità così straordinaria che ci si aspettava da anni che i comuni avessero idee così avanguardistiche come quella di includere entrambi i sessi. Ma non preoccupatevi, Zeller sembra avere tutto sotto controllo! Abbracciando i temi “sul tappeto” – che, a giudicare dalla situazione attuale, sembrano più un tappeto sporco che un argomento serio. La richiesta di sostegno agli elettori suona quasi come un disperato appello a non affidarsi al fatto che i cittadini possano decidere di trascorrere il loro pomeriggio in modo più utile, tipo guardare la vernice asciugarsi.

E per quanto riguarda il presunto “patto” con Nerio Zaccaria, beh, Zeller ha chiarito che non c’è nulla da temere. Si ignora il fatto che questo “non-patto” parli di rappresentanza, ma chi se ne frega, giusto? È come dire che il ghiaccio non è freddo mentre si sta scivolando in una piscina. Tutti sanno che Zaccaria, con i suoi sei seggi e apprezzato per il suo lavoro a Merano, sarebbe il primo da contattare. E la cosa divertente è che si parla di vincere prima di pensare ai potenziali accordi. Quale meravigliosa strategia! Salvare il mondo dei politicanti uno slogan alla volta.

Intanto, la questione dell’affluenza elettorale è il vero elefante nella stanza, secondo il politologo Günther Pallaver. Chi avrebbe mai pensato che l’astensionismo fosse un problema? Ma non temete, Pallaver ci racconta che le elezioni del 2020 sono state tutto fuorché una festa numerosa per tutti. Gli elettori di lingua italiana, dopo aver disertato le urne, devono aver creduto che il loro voto fosse così utile quanto azioni in società di caffè decaffeinato! E <Merano>? Ah sì, qui la situazione è più frizzante! Un’atmosfera da mini-gladiatori, dove Katharina Zeller corre a sfidare Dario Dal Medico. Davvero un grande spettacolo del potere, molto più interessante di mille drammi politici! Se solo avessero l’idea di offrire popcorn ai cittadini…

Così ci si chiede: Merano avrà un sindaco italiano o una sindaca di lingua tedesca? Sicuramente una questione vitale di cui preoccuparsi! Tutto questo potrebbe, in qualche modo, stimolare un aumento dell’affluenza. Magari le persone decideranno di votare per il sole di Merano o per il lungofiume che si sta riempiendo di pessimismo politico. Ma chi lo sa? Forse un giorno si decideranno persino a dare importanza a qualcosa di più che una semplice diatriba linguistica.

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