La situazione politica a Merano è un vero e proprio spettacolo da non perdere: la Svp e Alleanza per Merano hanno deciso di tenere il mondo intero sulle spine riguardo alla formazione della loro giunta. È quasi come se sperassero che i cittadini iniziassero a comporre un puzzle con pezzi mancanti. Ma niente paura: questa sera il consiglio comunale voterà per la giunta, i cui nomi sono stati sussurrati nei corridoi da giorni, come se fossimo in un gossip da salotto.
Le deleghe hanno smesso di essere un mistero da un pezzo. Pare che Katharina Zeller si tenga ben stretti i settori dell’urbanistica, della scuola e della cultura, che condivide con Antonella Costanzo — ma chi se lo aspettava davvero? La Costanzo potrebbe persino ottenere anche l’ambiente, un pezzo di torta extra per vanificare ogni speranza di cambiamento. E non stupisce che Stephan Frötscher, con il suo inossidabile carisma sociale, si tenga il sociale, mentre passerà i lavori pubblici a Christoph Mitterhofer, come se fosse una partita di ping pong amministrativo.
È divertente notare come l’albergatrice Barbara Hölzl, che sembra essere diventata l’emblema del turismo locale, continuerà a gestire economia e turismo, seguendo la tradizione che era stata interrotta solo con la giunta Dal Medico. Chissà, forse ha una penna magica per attrarre turisti. Nerio Zaccaria, il vicesindaco, si spartirà bilancio, patrimonio e sport, mentre il neofita Daniele Di Lucrezia (Pd) si occuperà di stato civile, innovazione e giovani — perché che altro poteva fare un neofita se non invocare un po’ di ‘gioventù’ nell’amministrazione?
Insomma, una fotografia incantevole degli incarichi principali, che però non saranno nemmeno soggetti alla votazione di questa sera. Direi che chiunque abbia voglia di realismo politico potrebbe mettersi comodo e godersi lo spettacolo.
Ma le opposizioni, oh le opposizioni: fanno già sentire il loro ruggito! I Verdi promettono di seguire il lavoro della nuova amministrazione con “spirito critico, concretezza e orientamento alle soluzioni”. Che suono armonioso! Ci vorrà una bella orchestra per tenere il passo con tutte queste belle parole, e a quanto pare vigileranno in particolare sulle odiose sfide come la carenza di alloggi a prezzi accessibili e l’ever-growing overtourism — un vero e proprio gioco di parole che nasconde un dramma reale.
La questione del traffico e di una gestione che possa dirsi seria sembra essere il tema di punta. I piani che sono emersi, che includono la vendita di beni pubblici come appartamenti, non sono certo una mossa da Nobel in economia, ma sollevano forti dubbi.
Intanto, il duello verbale tra il noto esponente della Sinistra, David Augscheller, e la coraggiosa Antonella Costanzo di Merano continua. Il primo inizia a mettere in discussione la mancanza di novità nella nuova maggioranza consiliare di Merano. “Mi sto sforzando, ma queste facce mi sembrano tutte già viste,” afferma. “Una giunta che ha l’odore del passato. La Svp riesce sempre a rivendicare il diritto di rappresentanza dei ‘tedeschi’ (ma non doveva fare spazio agli italiani?). D’altra parte, l’Alleanza x Merano, civica di destra e centro, si fa portatrice degli ‘italiani’. Eccoci, dunque, bloccati nelle logiche etniche!” Già, chi lo avrebbe mai immaginato? Un’alleanza di destra-centro in un luogo che aveva promesso di abbracciare il centrosinistra. Davvero intrigante, non credete?
La sinistra in giunta non si lascia di certo sopraffare e risponde con fervore Antonella Costanzo, che si difende affermando come la componente di sinistra all’interno della giunta di Zeller sia rappresentata e che la sindaca sia per tutti, essendo stata votata anche dagli italiani. “Il voto ha parlato,” scrive Costanzo. “Il compito di chi governa è di trovare sintesi, costruire ponti, e cercare soluzioni, anche se non corrispondono sempre alle nostre utopie idealistiche.” Quindi, in parole povere, se non possiamo avere la festa perfetta, accontentiamoci dell’invito, giusto?
Ma non è finita qui! Costanzo si leva anche un sassolino dalla scarpa riguardo alle trattative con la sinistra: “Da dentro, si percepiva che alcune persone si preoccupavano più delle relazioni che delle idee. E se davvero si pensava che quella potesse essere una soluzione, ci si deve chiedere: si è fatto abbastanza per sostenerla?” Ah, che bel modo di scaricare le colpe! Le intuizioni politiche, si sa, sono come i sogni: belle da vedere, ma senza azione rimangono solo miraggi.



