Nonostante i progressi medici del ventunesimo secolo, continuiamo a vedere adolescenti che si beccano la meningite. E questa volta il copione si ripete in Sardegna e Veneto, perché, indovinate un po’, i ragazzi decidono che andare dal medico è una perdita di tempo. La soluzione proposta? Una bella campagna di sensibilizzazione, naturalmente, perché responsabilizzare i giovani e i loro genitori sembra la missione impossibile. In effetti, il passaggio dal pediatra al medico di base è “abbastanza complesso” – una scusa elegante per dire “un casino.” Secondo Marco Scorcu, vicepresidente della Federazione medico-sportiva italiana, basterebbe che il medico dello sport, nei servizi pubblici, si mettesse a intercettare questi giovani smarriti per spronarli a vaccinarsi contro la meningite, perché no, anche con un po’ di buona propaganda rivolta ai genitori, quelli che forse ancora credono che la prevenzione sia un optional.
Marco Scorcu osserva con la saggezza di chi vede il disastro arrivare da lontano:
“Tra i giovani sportivi il rischio meningite è sicuramente molto alto, visto che frequentano spogliatoi, aeroporti e altri posti chiusi dove l’assembramento è la norma.”
Insomma, gli spogliatoi non sono solo luoghi dove si scambiano sputi e fatica, ma anche fucine di germi letali. E chi meglio del medico dello sport può suggerire ai giovani atleti di farsi il vaccino anti-meningococco B? Peccato che, come al solito, ci siano “disparità regionali” nell’accesso al vaccino: un modo elegante per dire che a seconda di dove nasci, o sei fortunato o ti arrangi.
E allora come si risolve? Con una rete di solidarietà tra dipartimenti di prevenzione, medici di base, pediatri e medici dello sport, così da creare quell’organizzazione impeccabile che, come sappiamo, non manca mai nel nostro sistema sanitario. Un esercito di burocrazie pronto a fare promozione e a illuminare giovani e famiglie sulle meraviglie della vaccinazione. Chissà, forse così, un giorno, il ragazzo che ha fretta e non vuole perdere tempo a farsi visitare, deciderà di darsi quell’iniezione salvavita.