Con grande parata e fanfara, lo scorso 14 ottobre 2025 è partito da Roma il tour nazionale della Nuova Mazda CX-5, quella che la casa giapponese si ostina a chiamare “il capolavoro della tecnologia”. Dopo il debutto europeo tra l’entusiasmo (o forse solo tra i sospiri di chi deve sederci sopra), questo gioiellino ha deciso di far tappa in una sfilza di città italiane, giusto per far capire al popolo cosa significa guidare “un rinnovato modello.” Certo, rinnovato significa qualcosa; forse nuovi colori? Qualche cavallo in più? O magari un semplice cambio di logo? Chissà.
Le settimane che seguiranno saranno dunque un pellegrinaggio di fan accaniti e curiosi intorno a questa produzione della nostra “amata” Mazda Italia. Un evento così esclusivo che, probabilmente, qualcuno si chiederà come abbia fatto a sfuggire ai radar delle riviste specializzate e agli influencers che solitamente fanno a gara a chi scova il minimo dettaglio da svelare.
Un modello ‘rinnovato’. E che vuol dire?
Ora, alla faccia della modestia, la nuova Mazda CX-5 promette di rivoluzionare il concetto stesso di SUV medio. Perché ammettiamolo, a forza di rinnovarsi, questi modelli finiscono solo per sembrare la stessa vettura con una nuova pettinatura. Ma se siete pronti a sentirvi dire che ora “l’ergonomia è migliorata” o “gli interni sono stati ridisegnati per un comfort superiore,” beh, sappiate che siete nel posto giusto.
Ovviamente, non poteva mancare il classico tocco di tecnologia all’avanguardia, quella che ti fanno sentire quasi in un’astronave e non in un’auto. Tra schermi giganteschi e sistemi di assistenza che sembrano usciti da un film di fantascienza, la nuova CX-5 tenta di sedurre il cliente anche solo con i suoi gadget, dimenticando che a qualcuno interessa forse anche la sostanza, tipo la guidabilità o il risparmio di carburante.
La tournée italiana: perché?
Il tour in giro per l’Italia non è soltanto un modo per farsi vedere, ma soprattutto per convincere potenziali acquirenti che sì, il gioco vale la candela. Un lungo serpentone di tappe in cui chi vuole può finalmente toccare con mano la qualità giapponese, o forse più realisticamente, valutare quante caratteristiche tech abbiano davvero senso nel traffico caotico delle città italiane.
E se vi state chiedendo perché tanta enfasi per un modello che si può già trovare nei concessionari dal luglio scorso, beh, è semplice: nel mondo frenetico del marketing automobilistico, nessuna opportunità è troppo piccola per creare uno spettacolo degno della Roma antica, con tanto di girovagare da nord a sud del Bel Paese.
Insomma, un’occasione da non perdere per chi ama spendere tempo e denaro cercando la perfezione in una categoria, quella del SUV compatti, che sembra essere ormai diventata la patria degli stessi cliché mascherati da novità.



