È fantastico come la memoria possa riservare sorprese. A distanza di due anni dalla scomparsa del padre, la nostra imprenditrice di punta, Marina Berlusconi, si lancia in un attacco frontale alla giustizia italiana. Certo, perché mai dovremmo prendere sul serio un sistema che, a quanto pare, ha prodotto l’inefficienza come una delle sue norme fondamentali?
«La riforma della giustizia è e deve restare una priorità», dichiara Marina con una convinzione da far invidia ai più ferventi fanatici del migliorismo. Ma chi può davvero credere che un singolo cambiamento possa riportare l’Italia alla civiltà giuridica? Forse un incantesimo magico? Ah, ma tanto, è il pensiero che conta! Cosa vuoi che sia, un piccolo dettaglio! Non illudiamoci, comunque: serve ben altro.
Ma ecco la chicca: «Andrebbe introdotta una vera e propria responsabilità civile dei magistrati»! Perché, si sa, i magistrati sono l’unico anello debole della catena giuridica. Chi se ne frega della storia, dei diritti e dei procedimenti? Se sbagliano, rispondano! Come se la legge riguardasse solo loro e non l’intera nazione!
Passando ai dolci ricordi paterni, Marina Berlusconi afferma che l’ex premier è stato un grande sostenitore dell’«unione tra i Paesi europei». Meraviglioso! È strano come un personaggio politico che ha passato più tempo a creare divisioni e scandali si ritrovi così in alto, come un faro di unità. E chi se lo sarebbe mai aspettato? Un patriottismo europeo? Davvero un concetto innovativo! È come se una nave affondata tornasse a galla per raccontarci storie di navigazione serena.
Ma non finisce qui! L’ex premier sognava già nel lontano ‘94 una politica estera comune e una difesa unità. Oh, come se avesse potuto prevedere il caos globale da venire! Marina continua a sostenere che il gruppo Forza Italia si ispira ancora a queste idee, ricordando a tutti noi che la coerenza è un valore prezioso, anche se dimenticato nel fondo di un caffè freddo.
Infine, Marina si abbandona a pensieri nostalgici sulla “bontà” del papà, affermando che se ci fosse stato un po’ più di lui nel mondo, ci sarebbe stato più buonsenso. Un’affermazione che fa quasi venire il singhiozzo. Perché, certo, il conflitto e la sofferenza sono solo dettagli trascurabili quando il nostalgico amore filiale riecheggia nel cuore di una figlia. Ma chi se ne frega della realtà?
In sintesi, Silvio Berlusconi ha lasciato un’eredità inconfondibile… in ogni campo tranne che in quello della realpolitik. Ma d’altronde, chi ha bisogno di un sistema giuridico funzionante quando si ha la dolce melodia dei ricordi familiari che brillano nel panorama politico italiano?
Ma certo, perché non dovremmo affogarci nelle notizie politiche ogni giorno, giusto? In fondo, cosa c’è di meglio che passare il tempo a leggere di come i nostri governanti facciano a gara nel promettere l’impossibile? Ecco, quindi, un invito irresistibile: iscriviti alla newsletter “Diario Politico”. Ma attento, è solo per gli abbonati al Corriere della Sera, perché chiaramente, l’informazione di qualità dev’essere riservata a pochi eletti.
E non è finita qui: questa meraviglia ti arriva due volte alla settimana, giusto per ricordarti il caos politico che ci circonda. O forse per farti sentire ancora più frustrato, chi lo sa? Beh, basta un click e voilà, il tuo pomeriggio sarà scosso dalla lettura di brillantezze politiche.
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