Il sindaco leghista che si fa paladino di valori improbabili e che si oppone al riconoscimento dei figli di due mamme lesbiche: come si può non applaudire a questa incoerenza? Marcello Bano, primo cittadino di Noventa Padovana, ha alzato il tono dopo il verdetto della Corte Costituzionale che ha legalizzato il riconoscimento alla nascita dei figli delle coppie lesbiche, quasi come se stessero cercando di riscrivere il codice della natura.
“Sono favorevole ai diritti civili,” afferma questo difensore della tradizione, “ho celebrato diverse unioni di persone dello stesso sesso. Ma questa sentenza è inaccettabile: è un atto vergognoso, va contro natura.” Ecco dove si fa interessante! Da un lato, sostiene i diritti civili; dall’altro, si oppone a qualsiasi cambiamento che, a suo avviso, non rispetti la sacra alleanza tra uomo e donna. Una contraddizione così bella che meriterebbe un premio!
Bano, che potremmo definire un fiume in piena, si esprime senza remore: “I figli sono il prodotto dell’unione fra un maschio e una femmina”, quasi nostalgia dei tempi in cui il mondo era un po’ più semplice e le unioni eterosessuali regnavano sovrane. Ma ahimè, le cose cambiano, e lui è pronto a “ammutinarsi” se mai dovesse presentarsi una coppia lesbica all’anagrafe per chiedere l’iscrizione del figlio nato all’estero. Che gioia, eh?
“Non lo farò mai,” sbotta, come se si trattasse di un sacrilegio. “Sono io l’ufficiale di stato civile del mio Comune, non posso sottoscrivere il falso.” Già, perché il concetto di famiglia e amore deve rispettare le sue regole ferree. E se qualcuno non è d’accordo? “Allora provveda la Prefettura”, è la sua soluzione brillante. La democrazia è così flessibile, dopotutto!
Ma attendiamo un momento: in un Comune di poco più di 11 mila abitanti, ci sono state richieste d’iscrizione? “Assolutamente no,” risponde. “E se succederà, non muoverò un dito.” Futuro brillante per la comunità, dato che il sindaco è pronto a farsi commissariare per una questione etica. Perché, per Bano, la realtà è quella che dice lui. “A Roma possono anche sentenziare che il sole sorge ad Ovest e tramonta ad Est, ma i fatti sono fatti”. A quanto pare, l’unica certezza rimasta è la sua inamovibile visione del mondo.
Il primo cittadino di Noventa Padovana sembra avere una visione piuttosto singolare sulla genitorialità. Quindi, lui afferma che «esistono già leggi che garantiscono e tutelano la genitorialità, come nel caso dell’adozione». Certo, perché chi non vorrebbe che tutto fosse come un bel film d’animazione, dove tutto si risolve in un batter d’occhio? Ma, attenzione, ci avverte: «Altrimenti – afferma – potrebbe succedere qualsiasi cosa». E che cosa esattamente? Un’apocalisse omogenitoriale, presumo.
Per spiegarci la sua visione del mondo, Marcello Bano tira fuori un esempio pratico. Immaginiamo una coppia con una donna incinta, poi il dramma: la relazione va in pezzi. E qui arriva il colpo di scena: l’ex moglie si accoppia con un altro e, in un giro di vite, quell’altro potrebbe riconoscere il figlio. Capisce che «follia»! Ma stiamo scherzando, chi mai potrebbe immaginare una situazione così orrenda? È per queste ragioni che il nostro amato sindaco trova la sentenza «vergognosa e contro natura». Parliamone: quanti di noi avrebbero mai pensato che la vita potesse essere così… complicata?
Già noto per le sue crociate contro l’accoglienza e per la sua feroce opposizione agli hub per migranti («agirò come nel caso delle carte d’identità che avrei dovuto rilasciare agli immigrati», sbotta il sindaco. Ah, la coerenza!), l’amministrazione leghista di Noventa Padovana si prepara a costruire un altro muro, questa volta sul tema dell’omogenitorialità. Miracolo! E il sindaco, naturalmente, ci tiene a precisare: «Ribadisco, non ho nulla in contrario ai diritti civili». Una dichiarazione che, a confronto, sembra quasi illuminante!
Ma attenzione, dice chiaramente: «Ho già unito coppie dello stesso sesso nel rispetto della legge, ma questo è un discorso completamente diverso». Quindi, ci stai dicendo che l’amore è una questione di giurisdizione? Geniale! Infine, termina il suo intervento con una battuta che farà scuola: «C’è chi esulta per la sentenza pronunciata ieri? Ebbene – conclude Bano – io no. E non procederò ad alcuna iscrizione». Squillino le trombe: il sindaco ha parlato!


