Forti piogge e due vittime nel Vicentino… e chi lo avrebbe mai detto? Il presidente della Regione, Luca Zaia, si è svegliato all’improvviso e ha scoperto che la spesa per la sicurezza e la lotta al dissesto idrogeologico è fondamentale. Ma, ovviamente, solo ora, quando ormai le tragedie sono all’ordine del giorno. Chissà, se solo avessimo avuto un piano! Ah, già, ma chi ha tempo di prepararsi quando ci si può solo lamentare?
Zaia ci fa un grande favore lanciando un’idea brillante: dirottare parte dei fondi del Pnrr, il famoso Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ma non vi preoccupate, perché certamente questo governo molto proattivo penserà a mettere in sicurezza il nostro territorio solo quando il maltempo picchia forte. Due vite umane perse? Un dettaglio! Quello che conta è che ora possiamo parlare di fondi.
Il nostro eroe (virtuoso) afferma che ci sono 235 miliardi di euro a disposizione, ma che buona parte di questi fondi si perderà nel limbo della burocrazia e non vedrà mai la luce. Ma chi potrebbe mai prevedere un simile scenario? Certo, non Zaia. E, per rendere il tutto ancora più affascinante, l’articolo 14 del trattato sul Pnrr offre la possibilità di rinegoziare. Fantastico, vero? Se solo si potesse negoziare anche con il cielo per far smettere di piovere.
Ma non è finita qui! Zaia propone di assegnare un miliardo per regione, sempre con la premessa che il numero di residenti deve essere considerato. Geniale! Non si può semplicemente regalare un miliardo a chiunque, come no! Il Veneto ha bisogno di uno specifico miliardo e duecento milioni, perchè si sa che il maltempo colpisce solo chi non ha abbastanza fondi per una bella protezione civile da sogno. E il piano? Ah, giusto, è in corso da quindici anni sotto la guida di un tal Luigi D’Alpaos. Un piano che, a questo punto, sembra più simile a una favola di Natale.
Ma parliamo di prevenzione! Zaia continua a sollecitare “soldi veri” per affrontare il problema. E come fa a sapere che gli aiuti arriveranno? Semplice: i sindaci raccoglieranno le prove dei danni, come sempre. Quindi, cittadini, raccogliete scontrini, fatture e fotografie, perché l’unico modo per ottenere un risarcimento è dimostrare che i vostri tetti non sono buoni per il maltempo. È così che funziona, giusto? Quando piove, piuttosto che chiedere aiuto, è meglio documentare perché in seguito diventa subito un ottimo argomento di discussione tra i funzionari!
I danni subiti? Certamente, ma se guardiamo alla serie storica, come il devastante tornado nel Veneziano o le inondazioni dello scorso anno, sembra che i soldi promessi siano più rari delle comete. Ecco, la vera rivelazione sarebbe investire in una prevenzione che, a quanto pare, rimane solo un miraggio.
In campo, naturalmente, ci sono i valorosi uomini e donne della protezione civile, come ha giustamente notato l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin, che ha trascorso la bellezza di 30 ore in bianco nei luoghi del disastro di giovedì. Parliamo di Autonomia, quel concetto tanto amato e proclamato, che è ora in cima alla lista delle trattative presso il ministero degli Affari regionali. Ma indovinate un po’? Da mesi si registra uno stallo che, ufficialmente, sembra essersi “risolto”. Un vero colpo di scena, non trovate?
Si attendevano le fatidiche osservazioni dei ministeri competenti e, sorpresa sorpresa, ieri Zaia ha annunciato che gli attesi pareri sono finalmente giunti. Dopo innumerevoli limature da parte dei tecnici di Veneto, Lombardia, Piemonte e Liguria, eran pronti per quello che doveva essere il passaggio finale nella danza tra Regioni e ministeri.
Ma pare che non sia così semplice. “Ora ci stanno lavorando i nostri tecnici”, ha affermato il presidente. Certo, con un po’ di Autonomia nella protezione civile, diciamo 20 anni fa, avremmo un’intera lista di opere già completate. Ma chi ha voglia di pensare al passato? Bottacin ha poi sollevato la questione dei vincoli, come quello ridicolo sui rifiuti speciali, con cui la ghiaia dei bacini idroelettrici di montagna è catalogata, mentre la capacità di invaso rimane al 50% per i detriti. Un vero capolavoro burocratico!