La favola della catena di approvvigionamento “fragile”, che tutti amano citare quando scoprono che le cose stanno per saltare, oggi è ancora più in voga grazie allo scontro commerciale tra Stati Uniti e Cina su minerali rari. Il CEO del London Metal Exchange, Matt Chamberlain, appare sulla scena con la saggezza di chi vuole insegnarci i trucchi per evitare disastri nel mercato del rame, chiedendo – quasi supplicando – una maggiore diversità nelle forniture. Perché, badate bene, non è solo una questione di quantità ma di “diversità di consegna” e “reinvestimento nella fusione”.
Del resto, se ce lo racconta uno che amministra la borsa dei metalli più importante del mondo, bisogna crederci: i prezzi spot del rame, insieme ad altri metalli, hanno superato quelli dei futures a tre mesi, un fenomeno da manuale noto come “backwardation”. Tradotto: c’è carenza reale nell’immediato. La faccenda è così seria che, forse, l’AI non è solo un giocattolo d’avanguardia ma un affamato divoratore di rame, quel metallo indispensabile per semiconduttori, cavi e impianti di raffreddamento.
Matt Chamberlain ha dichiarato:
“Il consenso del mercato è che esiste decisamente un driver di domanda a medio termine. Lo si vede in molte applicazioni, dal più banale condizionamento e costruzioni, fino alle tecnologie d’avanguardia come l’intelligenza artificiale e l’elettrificazione.”
Eppure, mentre i fan dell’AI immaginano un futuro dove tutto è digitalizzato e connesso, Mr. Chamberlain ci riporta brutalmente alla realtà: le catene di approvvigionamento sono fragili, spezzettate, e con “molteplici fattori all’opera”. Insomma, potremmo avere droni autonomi che ci consegnano pizze sul balcone ma non un filo di rame abbastanza liscio per farli funzionare.
Il signore del London Metal Exchange punta il dito anche sulla fissazione occidentale per gli standard ambientali, talmente severi da frenare la reindustrializzazione del settore metallurgico. Dopotutto, chi vorrebbe sporcare un po’ il pianeta solo per alimentare la rivoluzione verde?
Qui entra in gioco una parola magica: il “premio di sostenibilità”. Già, perché se una fonderia nella Georgia investe in riciclaggio e rispetto ambientale, qualcuno dovrebbe pure pagare un sovrapprezzo, no? È una specie di tassa per sentirsi più buoni, oppure una tangente ecologica? Boh.
L’azienda Aurubis, leader europea nel rame, ha già iniziato la partita aprendo un impianto di riciclaggio negli Stati Uniti e ora dialoga con l’amministrazione Trump su un nuovo impianto di fusione. La posta in gioco? Guarire dalla “dipendenza cinese” e rilanciare la produzione locale, ovviamente sotto lo sguardo vigile di normative sempre più asfissianti.
Domanda di Rame: un’Aspettativa Senza Fine
I numeri parlano chiaro – o almeno così ci assicurano i professori. Secondo Wood Mackenzie, la domanda globale di rame potrebbe aumentare di 8,2 milioni di tonnellate all’anno nei prossimi dieci anni, arrivando a sfiorare le 42,7 milioni di tonnellate. Un incremento del 24%, mica bruscolini, alimentato da quattro grandi tendenze: AI e data center all’avanguardia, boom degli investimenti militari, industrializzazione furiosa di India e Sudest Asiatico e la transizione energetica verso veicoli elettrici e fonti rinnovabili.
Se questo non bastasse, queste forze combinate potrebbero far schizzare la domanda globale fino a un’impennata del 40% entro il 2035, creando un cocktail esplosivo di volatilità dei prezzi e scarsità materiale. Perfetto per chi ama il brivido del mercato impazzito.
Charles Cooper, direttore della ricerca su rame di Wood Mackenzie, ci lancia l’ultimatum:
“Il rame sta diventando il collo di bottiglia strategico della transizione energetica globale. Se governi e investitori non si svegliano, rischiamo di trasformare il metallo dell’elettrificazione nel metallo della scarsità.”
Insomma, l’economia mondiale sembra camminare su un filo di rame teso tra un futuro elettrizzato e un improbabile disastro. Nel frattempo, noi osserviamo e aspettiamo che qualche santo illuminato proponga un piano che non sia soltanto una lista di buone intenzioni e slogan green.



