Dal volante al tacco a spillo
Quando pensi di aver visto tutto, arriva Kering e ti piazza Luca De Meo come nuovo amministratore delegato del gruppo. L’uomo che ha dato una lucidata a Renault ora dovrà occuparsi di Gucci, Yves Saint Laurent, Balenciaga e compagnia bella. Una transizione perfettamente naturale: dalle centraline delle auto alle cuciture dei vestiti, è noto che le due cose sono praticamente identiche.
L’annuncio ha colto tutti di sorpresa, come una sfilata couture con scarpe da trekking. Ma si sa, il lusso ama stupire. E Pinault, che resta Presidente, ha deciso di giocare la carta “manager outsider”, come se un CV pieno di macchine fosse il perfetto abito su misura per un settore fatto di piume, lustrini e ego smisurati.
Gucci, la nuova Renault?
Gucci ha perso il 27% delle vendite, ma ora può contare su uno specialista delle “ristrutturazioni”. Tradotto: tagli, razionalizzazioni e magari una bella collezione di borse con l’airbag. De Meo dovrà anche maneggiare un team di creativi ipersensibili, dove il “no” si dice con una smorfia e il consenso con un silenzio teatrale.
E non dimentichiamo i dettagli tecnici: 10,5 miliardi di debito, l’acquisizione di Valentino, e un reparto beauty che arranca come una modella col tacco rotto (ma almeno gli occhiali vanno forte: +8%, evviva la vista).
Il manager che sussurrava ai designer
De Meo dovrà entrare in punta di mocassino in un ecosistema dominato da estetica, umori, capricci e tendenze, dove una palette sbagliata può fare più danni di un richiamo di prodotto. Affiancherà nomi “tranquilli” come Demna Gvasalia e Pierpaolo Piccioli, con il compito di portare “visione a 360°” senza far venire il mal di mare a nessuno.
La sua italianità sarà un vantaggio? Forse. Ma solo se saprà distinguere un pantalone palazzo da una strategia di pricing.
L’ultima chance del lusso… o del manager multitasking?
Che ci si trovi davanti a un genio trasversale o al più grande esperimento di ricollocamento professionale del decennio, lo scopriremo dal 15 settembre. Di certo, la nomina suona come un “o la va o la spacca”. Kering cerca un elettroshock, ma attenti a non bruciarsi la piastra. Renault piange, Gucci spera, il settore guarda.
Nel frattempo, il pubblico si prepara al prossimo spettacolo: la collezione primavera-estate 2026 firmata Excel.