Il tema del terzo mandato per i governatori di Regione non sembra mai stancarsi di attrarre l’attenzione del governo. Un argomento di fondamentale importanza, tanto che apparentemente non era neanche all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri di questa mattina. Eppure, il nostro caro ministro per gli Affari regionali, il leghista Roberto Calderoli, ha pensato bene di sollevare la questione. Chiaramente ha evidenziato che le disposizioni della Consulta sui limiti dei mandati per i governatori non sussistono per le Regioni a statuto speciale – come se queste ultime avessero qualche superpotere, a partire dal Friuli Venezia Giulia governato dal luminoso Massimiliano Fedriga, noto esponente del Carroccio.
Immaginate un dibattito così vivace che è più o meno come un pranzo di famiglia il giorno di Natale: Forza Italia (sì, proprio loro, i continui ottimisti) e Fratelli d’Italia (qui il sarcasmo si fa pungente) hanno immediatamente alzato barriere. “Non parlerei di scontro”, afferma il ministro dell’Agricoltura di Fdi, Francesco Lollobrigida, capo delegazione di Fdi al governo. Come se il termine ‘scontro’ fosse da evitare perché potenzialmente dannoso per l’immagine. “Abbiamo posto la questione, che resta aperta. Con il collega Calderoli c’è un grande lavoro di collaborazione…”. Peccato che la ‘grande collaborazione’ sembri più un ‘alleanza di sopravvivenza’.
Ma non finisce qui! La maggioranza, in una audace mossa di coraggio, tornerà a discutere il tema. Calderoli ha persino ricordato che per l’impugnazione c’è tempo fino al 18 maggio, come se il tempo potesse in qualche modo rendere la questione più sensata. “Si approfondirà il tema dello statuto speciale e dei suoi limiti”, afferma ancora Lollobrigida. Ah, i limiti: un concetto quasi poetico in questo marasma politico. Ma cosa ne sa la Corte? Si è espressa sulla Campania e noi continuiamo ad aspettare le motivazioni come se fossimo in fila per un caffè.
Secondo il ministro dell’Agricoltura, “si può certamente ragionare di eliminare il numero dei mandati, ma con legge nazionale”. Ah, la legge nazionale, quel monolite che tutti temono e venerano. La discussione di oggi è stata “molto cordiale e costruttiva”, afferma. Certo, quando si parla di dignità, il metodo di voto di Fdi contro il terzo mandato in Trentino non lo si fa per il contenuto, ma per il ‘come’. Un approccio decisamente illuminato, giusto?
Immaginiamo per un momento che in Trentino, in Friuli o persino in Sicilia si possa applicare una regola differente rispetto al resto del paese. Sì, certo, questo non è affatto illogico, e chi mai si sognerebbe di pensare che una legge che cambia in base alla geografia possa creare confusione? Davvero un bel modo di navigare nel mare tempestoso della burocrazia!
Ma non temete, perché se questa legge dovesse essere contestata, ci penserà la Corte a fare un po’ di chiarezza. E non dimentichiamo che questo avverrà prima del rinnovo del consiglio provinciale di Trento. Ah, che sollievo sapere che non ci saranno conseguenze pratiche nel frattempo!
Lollobrigida conclude con una nota di ottimismo, dichiarando che le ripercussioni pratiche sono un’illusione. Perché chi non vorrebbe vivere in un mondo dove le leggi sono flessibili e arbitrarie a seconda delle necessità politiche del momento? Una vera chicca di democrazia!