Lo Stato ignora la tassa sui rifiuti: il Comune di Fontana Liri pronta a pignorare l’Agenzia industrie difesa

Lo Stato ignora la tassa sui rifiuti: il Comune di Fontana Liri pronta a pignorare l’Agenzia industrie difesa

La situazione non possa peggiorare, ecco che spunta un piano geniale per farla affondare ancora di più. A Fontana Liri, un piccolo comune di 3 mila abitanti nel Frusinate, il Stato si rifiuta di pagare le tasse. Lo Stabilimento militare Propellenti produce armamenti, ma si sottrae al pagamento dell’IMU e della TARI, tributi fondamentali per sostenere i servizi ai cittadini. Questa fabbrica è sotto la gestione dell’Agenzia industrie difesa, un ente pubblico controllato dal Ministero della Difesa, quindi un pezzo di Stato. Non avendo pagato la tassa sui rifiuti dal 2012 al 2018, due sentenze di primo grado (emesse dalla Corte di Giustizia di Frosinone nel 2019) hanno condannato l’Agenzia a risarcire il comune di Fontana Liri con un milione di euro.

Il Gioco della Guerra tra Fontana Liri e il Ministero della Difesa

Ma in effetti, l’Agenzia ha versato solo una misera parte della tassa sui rifiuti, relativa a 5mila metri quadrati. Peccato che i giudici ne abbiano certificati ben 30mila (sei volte tanto). La TARI è solo l’inizio, perché nella prossima battaglia ci sarebbe l’IMU da mietere. Il conflitto tra “Fontana Liri e Difesa” dura da quasi dieci anni: il primo scontro è stato vinto dall’ente locale in tribunale, con una sentenza definitiva della Cassazione nel 2017, che ha condannato il Ministero a versare 508mila euro di arretrati IMU per le abitazioni utilizzate dai militari. Ma evidentemente la lezione non è stata appresa, visto che ora nel mirino c’è lo Stabilimento: nessun immobile del sito è registrato al catasto, contrariamente a quanto prevedono le leggi; e le raccomandazioni dei giudici sono servite a poco.

Lo Stabilimento che Sostiene la Guerra in Ucraina

Il paradosso si aggrava: durante un question time del 28 febbraio 2024, Fontana Liri è stata arruolata da Guido Crosetto per supportare l’Ucraina nella guerra contro la Russia. A marzo, un delegato europeo ha persino visitato la fabbrica. Ma gli impianti sono in condizioni fatiscenti e la produzione è ferma da tempo, a dispetto di un accordo stipulato con l’azienda Baschieri & Pellagri nel 2023. E la questione delle tasse? L’Agenzia industrie difesa non ha mai pagato l’IMU e ha versato solo una piccola frazione della TARI. Ma perché il contenzioso è scoppiato proprio ora?

Il Nascere di un Conflitto (Infinito)

Verso la fine del 2018, la situazione finanziaria del comune era drammatica e il revisore dei conti lanciava l’allerta: Fontana Liri rischiava il predissesto. Per rimpinguare le casse, partono i controlli fiscali sullo Stabilimento militare. Col passare del tempo, il legame con il comune si è assottigliato notevolmente: l’azienda impiegava 300 lavoratori all’inizio degli anni 2000, oggi ne conta solo circa 50. Attraverso Google Earth, l’ufficio tributi scopre che l’immobile misura praticamente 30mila metri quadrati, invece dei 5mila dichiarati. A novembre 2018, il comune invia un avviso di accertamento richiedendo un milione e 50mila euro per gli arretrati sulla tassa dei rifiuti.

La Resistenza dell’Agenzia e la Sottovalutazione Istituzionale

L’ente locale richiede di ispezionare lo Stabilimento per verificare senza ombra di dubbio i metri quadri, ma l’Aid si oppone, adottando un metodo induttivo: un modo per procrastinare il controllo fiscale, privo di qualsiasi garbo istituzionale. La stima di 3mila metri quadri viene confermata. L’Agenzia industrie difesa ricorre, ma la Commissione Tributaria Provinciale le dà torto, imponendole di pagare.

Rimane aperta la possibilità di un negoziato, per evitare questa oscena guerra tra istituzioni della Repubblica. Interpellata, l’Aid non ha fornito commenti, dichiarando di non essere autorizzata a rispondere. Nel peggiore dei casi, aspettiamo il prossimo round sull’IMU. E chissà, se mai qualcuno si decidesse a proporre vere soluzioni…

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