Quando credi che la situazione non possa peggiorare, ecco che arriva un piano geniale pronto a farla diventare ancora più insopportabile.
Un’attesa insostenibile
Affrontare l’attesa per un ecografia muscolare è pura follia: nove mesi di agonia! L’unico appuntamento disponibile in Piemonte è programmato per il 16 dicembre, e solo in un poliambulatorio privato a Torino. Se tenti di prenotare una visita dermatologica, preparati a un’attesa fino a settembre presso il San Luigi di Orbassano o addirittura a febbraio 2026 alle Molinette. E per un consulto oculistico? L’unico possibile è a Pinerolo per il 10 gennaio dell’anno prossimo. Vuoi fare una colonscopia? Niente, non c’è disponibilità!
Promesse infrante
Dopo la sua rielezione, il presidente Alberto Cirio aveva giurato: «La riduzione delle liste d’attesa sarà la prima priorità». Sono passati dieci mesi e la situazione è rimasta la stessa. Un mese fa, ha lamentato di non riuscire a dormire per queste problematiche, ma nel bilancio di previsione per il 2025 ha aumentato il budget per ridurre le attese da 25 a 37 milioni. Si aspetta che questi soldi, nella sua fantascientifica visione, generino 50.000 prestazioni sanitarie in più nei primi sei mesi del 2024. Ma chi crede ancora a queste favole?
Azioni ridicole, risultati miseri
«Da gennaio ad oggi, oltre 8.000 prestazioni aggiuntive sono state effettuate», ha dichiarato l’assessore alla Sanità del FdI, Federico Riboldi, come se ciò potesse in qualche modo mitigare l’assurdità della situazione. Con una sanità pubblica che è costretta a usare orari straordinari le sere, i sabati e le domeniche, ci si aspetterebbe un vero cambiamento. Eppure, i dati sulle attese raccontano una storia ben diversa. In quasi sei anni di regno di Cirio, la situazione è come un circolo vizioso che continua a girare senza sosta, tra risorse buttate e promesse ingannevoli.
Una crisi in espansione
La questione dell’accessibilità al servizio sanitario nazionale è gravissima e richiede interventi seri, non semplici chiacchiere. Mentre altri paesi più efficienti gestiscono le loro strutture sanitarie in modo congruo, qui si vive in una surreale emergenza continua. La frustrazione della popolazione è soffocante: chi ha bisogno di cure viene lasciato nell’incertezza e nella disperazione. Sistematicamente, il cittadino è ignorato, e le uniche cose rimaste sono promesse mai mantenute.
Soluzioni ridicole
E infine, le “soluzioni” offerte sembrano più un affronto che un reale aiuto: se mai qualcuno si decidesse ad affrontare seriamente la situazione… ma sperare è futile.
Quando pensi che non possa andare peggio, ecco che qualcuno si presenta con un piano geniale per trasformare tutto in un disastro ancora più grande.
Le promesse mancate dei politici
Il consigliere regionale del Partito Democratico, Daniele Valle, passa al contrattacco. Accusa senza mezzi termini che gli spot della domenica e le sue dichiarazioni non sono ciò di cui c’è bisogno. Una retorica che rievoca le promesse di un servizio sanitario incapace di tenere il passo con le reali necessità della popolazione. Valle invoca un confronto urgente con Cirio e Riboldi sul nuovo piano sociosanitario, mai realmente affrontato. “Quando ci sarà voglia di discutere una nuova programmazione che risponda alle esigenze di una società e di una medicina cambiate, noi saremo disponibili,” dice. Quale meraviglia!
Una realtà inquietante
Dai dati forniti dalla Regione, nel 2024 sono state registrate ben 2.268.104 prestazioni, sei punti percentuali in più rispetto all’anno scorso. Con quale orgoglio possiamo affermare che non siamo ancora tornati ai livelli pre-pandemia? Questo è tragicamente ridicolo!
Ci troviamo di fronte a un vero e proprio assurdo trionfo! Rimanendo a contare, abbiamo ancora 229.492 prestazioni da recuperare per ottenere il consueto traguardo incomprensibile del 2019. Ma chi se ne importa delle fredde sequenze numeriche? Sono solo un’inefficace distrazione da un sistema sanitario che presenta profonde e inaccettabili crepe.
Una situazione insostenibile
Nel 2024, i ricoveri si attestano a 201.522, un aumento esiguo rispetto ai 200.110 dell’anno precedente. Questo è un cinico segnale di un apparato che continua a rivelare la propria inadeguatezza. Chi si prende realmente cura dei tanti che attendono mesi, talvolta anni, per una semplice visita? Queste statistiche nascondono una realtà ancora più crudele: il numero di prestazioni è irrisorio rispetto al rischio che affrontano quotidianamente le vite delle persone a causa di un sistema complacente e irresponsabile.
Il dilettantismo dei gestori
Se solo ci fosse neanche una briciola di competenza e professionalità da parte di chi ci amministra, probabilmente non saremmo qui a dibattere su questi numeri ridicoli in un contesto di crisi umanitaria mascherata. Guardando a paesi più efficienti, è lampante che qui si consuma ogni risorsa. Le promesse sempre disattese e le soluzioni che svaniscono in un nulla senza significato.
Fantasie di “soluzioni”
E in ogni caso, i media continuano a riempirci di parole tranquillizzanti: “Stiamo per adottare misure per migliorare il servizio.” Certo! Se solo qualcuno avesse il coraggio di attuare le possibili soluzioni che si ostentano sempre. È in queste situazioni che risalta l’assurdità dell’ironia: se solo ci si prendesse un momento per ascoltare, invece di farci sopraffare dalle promesse, potremmo evitare questo imbarazzante spettacolo di incompetenza. Ma chi ha tempo da perdere per ascoltare?>