L’export rinasce a marzo grazie al delirio americano (+41%), chissà che fine faranno i dazi!

L’export rinasce a marzo grazie al delirio americano (+41%), chissà che fine faranno i dazi!

Le esportazioni italiane registrano un incredibile calo a marzo, e sì, nonostante il presunto “boom” delle vendite verso gli Stati Uniti. Certo, è una corsa sfrenata ad accumulare scorte prima che nuove tariffe commerciali ci rovinino la festa. Rispetto a febbraio, c’è una flessione dell’1%, con le vendite verso l’area Ue che crollano del 5%, mentre gli scambi extra Ue tirano su la media con un +3,3%. Le importazioni? Stabili, ma che sorpresa! Solo un +0,2%. Ma non preoccupatevi, perché nel confronto con marzo 2024, l’export pare crescere del 5,8% in termini monetari e dell’1,9% in volume. Un saldo positivo di 3,6 miliardi di euro, che però è un bel tuffo rispetto ai quasi 4,3 miliardi di attivo di marzo 2024. Ma chi ha mai bisogno di coerenza quando ci sono cifre da manipolare?

Correzione delle Accise: Un Altro Colpo al Portafoglio

E ora, tenetevi forte: il riallineamento delle accise scatta! Le accise sul gasolio salgono di 1,5 centesimi. Wow, il governo ha trovato un modo per spillare più soldi ai cittadini. Chi l’avrebbe mai detto?

Ma parliamo di numeri, giusto? Su base annua, le esportazioni verso gli USA fanno un salto del 41,2%, mentre quelle destinate alla Cina scivolano in basso con un -8,1%. Ma non temete, ci sono anche segni “+” in giro! L’export verso la Francia cresce del 4,2%, Regno Unito un +5,4%, Germania un modesto +1,5% e Spagna un +1,8%. E il Giappone? Beh, crolla a -30%. E così abbiamo il quadro: la farmaceutica corre come un razzo con un +60% (soprattutto grazie agli USA), mentre il settore alimentare cresce di quasi il 10% e i macchinari del 9%. Non dimentichiamo l’abbigliamento, che cresce pure lui, ma solo del 6,9%. Mentre le vendite di petrolio e prodotti raffinati? Ah, quelle scendono. Chiaramente, l’equilibrio è un concetto sconosciuto in questa giostra di oscillazioni.

Infine, dalla fontana dell’Istat è uscita la seconda lettura dei dati sull’inflazione di aprile, rivista all’1,9%. Ma aspettate, non è così negativo: un dolce ritocco rispetto al 2% della stima iniziale. E per quanto riguarda il “carrello della spesa”? si conferma l’aumento, passando da +2,1% a +2,6%. Quindi, alla fine dei conti, i prezzi rispetto a marzo sono aumentati in media dello 0,1%. Ma chi si lamenta, giusto? È solo un gioco di numeri che ci farà girare la testa!

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