Ah, che sorpresa! Dopo cinquantasei anni, Primiano Di Mauro ha deciso di rispolverare la fascia tricolore. Naturalmente, non è che avesse mai smesso di sognarla; la indossava fino al 15 novembre del 2024, quando la sua giunta è caduta, ma vediamo che il tempo guarisce tutte le ferite… oppure no?
La sua vittoria è stata una vera e propria opera d’arte della democrazia, conquistata con la bellezza di due voti di margine. Siamo a Lesina, in provincia di Foggia, dove il grande trionfo è avvenuto il 26 maggio, grazie ai 1300 voti ricevuti dalla civica Lesina Marina contro i 1298 della rivale, Alessandra Matarante, candidata del centrodestra. E chi può dimenticare il terzo incomodo, Tonino Trombetta, che ha chiuso il podio con un rassicurante 1130 preferenze? Il dramma e la commedia si intrecciano in un’unica serata.
Ma la storia si fa ancora più interessante, se pensiamo che la signora Matarante era proprio la vice sindaca di Di Mauro prima della sua caduta. E adesso? Ora è diventata la sua acerrima avversaria. Come si suol dire: le migliori amicizie nascono nelle competizioni più ardue.
“È stata una vittoria al cardiopalma”, ha dichiarato il neo sindaco Di Mauro, con un tono che sembra suggerire che avesse superato un esame di medicina d’urgenza. “Da credente, dico che nella vittoria c’è stato anche un aiuto divino”, ha aggiunto, dando una nuova interpretazione alla parola ‘divino’. Certo, i due voti in più sono stati donati dai cittadini che, apparentemente, hanno deciso di scommettere su un passato che, ahinoi, sembra non essere mai troppo lontano.
Ma non temete, cari cittadini di Lesina, lui è “pronto a ripartire per il bene della nostra comunità”. Giusto quello che ci voleva: un leader ispirato, con le mani nei cappelli da nonno e il cuore carico di buone intenzioni. Speriamo solo che la ‘rediviva’ giunta non si prema il tasto rewind e riporti indietro il tempo; d’altronde, con due voti di scarto, non siamo esattamente in un film d’azione.


