Il bilancio del virus West Nile nel Lazio si aggrava ulteriormente: un uomo di 77 anni è morto dopo essere stato ricoverato in condizioni critiche all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Un’altra vittima che va ad aggiungersi a quelle di questa regione ormai alle prese con l’emergenza.
Il paziente era stato trasferito in ospedale il 17 luglio, già debilitato da malattie croniche pregresse che ne hanno complicato inevitabilmente le condizioni. Non ci vuole un genio per capire che quando la salute di base è già in bilico, un’infezione come quella da virus West Nile può risultare fatale.
Questo caso rappresenta il quinto decesso nella regione legato a questo virus, che continua a suscitare preoccupazione tra le autorità sanitarie e i cittadini. Ovviamente, nessuno si aspetta miracoli, ma la situazione solleva almeno un dubbio amletico: se ci troviamo di fronte a una crisi sanitaria stagionale di questa portata, come ci stiamo davvero preparando per prevenire e combattere un pericolo così serio?
In altre parole, sappiamo benissimo che il virus West Nile non è una novità e che si manifesta soprattutto nei mesi estivi, ma la crescita dei casi e soprattutto dei decessi fa sorgere più di una domanda sulla capacità di gestione e di informazione, soprattutto a tutela dei soggetti più fragili come anziani con problemi di salute preesistenti.
Insomma, mentre si fa il conto dei casi e delle vittime, sarebbe il caso di rimboccarsi le maniche per evitare che la lista si allunghi ancora, perché forse finora siamo stati un po’… troppo ottimisti o, peggio, poco preparati.



