Alla cerimonia dell’inaugurazione non sono mancati i protagonisti di questa moderna epopea scientifica: la rettrice Giovanna Iannantuoni, il rettore eletto Marco Orlandi, l’assessore comunale all’Ambiente e al Verde Elena Grandi, insieme a una nutrita schiera di professori dei vari dipartimenti coinvolti, pronti a posare per la foto di rito e a riempirsi di virtuosismi accademici.
Insomma, il solito spettacolo istituzionale che applica puntualità e innovazione all’arte di inaugurare edifici con nomi roboanti, nel tentativo di dimostrare che, malgrado le sfide climatiche e il cambiamento tecnologico, tutto è sotto controllo e la ricerca italiana avanza a passi da gigante – o almeno ci piace pensarla così.
E chissà, forse tra le nuove pareti di questo palazzo eterno, i cervelli saranno finalmente liberi di sognare soluzioni dirompenti, o almeno di firmare qualche progetto ben finanziato che faccia ringraziare la politica e gli sponsor. Intanto, Milano continua a cambiare volto, da ex zona industriale a laboratorio green di lusso per cervelli più o meno illuminati.



