La vita è un incubo ma provate a farne a meno dei sogni, tanto per vedere come va

La vita è un incubo ma provate a farne a meno dei sogni, tanto per vedere come va

La vita è un incubo o un sogno che ci rende sopportabile questa farsa quotidiana? Nella trasmissione Sottovoce, quella pietra miliare delle notti Rai che ha accompagnato generazioni intere dagli anni ’90, il padrone di casa Gigi Marzullo ha tormentato star della musica, del cinema, politici, imprenditori e campioni con questa domanda banale e senza tempo. Oggi, per un sorprendente cambio di ruolo che dura il tempo di un respiro, svela la sua illuminante risposta: “La vita non è un sogno”. Proprio lui, il portavoce ufficiale del mondo onirico in prima serata, getta la maschera nel giorno in cui tutto il pianeta celebra il World Dream Day, la giornata mondiale dedicata ai sogni.

Ecco il paradosso: uno che ha scritto persino un libro intitolato “La vita è un sogno” ora ti dice che la realtà fa schifo e basta. Con la sua solita sottile filosofia soffusa di nebbia notturna, Marzullo spiega: “A volte capita di vivere esperienze che sembrano sogni, ma la vita è dura, è cruda realtà. I sogni non sono altro che illusioni, speranze, un tocco di ottimismo che, ok, può aiutarti a vivere meglio. Se poi si avverano, perfetto, altrimenti tocca rassegnarsi. Ma almeno sognare bisogna farlo: senza sogni, la vita diventa un grigiore da far piangere anche i pessimisti più incalliti.”

Il nostro sommo onironauta, 72 anni ben portati, medico mancato e giornalista per caso, confessa che anche lui non è immune ai sogni ricorrenti. A occhi chiusi, rivive il passato con i suoi genitori, specialmente la madre, che sembra un personaggio fisso nei suoi viaggi notturni. “A volte sogno di non aver mai preso la laurea – ammette – o che arrivo in ritardo a qualche appuntamento importante, cosa che poi nella realtà non succede, ovviamente. A volte mi sogno che cado, ma non tocco mai terra. Proprio come quando si è sull’orlo di un baratro ma non si cade mai.” Chissà come reagirebbe la psicologa che nei suoi programmi si dilettava ad analizzare i sogni altrui. “Con lei qualche volta ci ho scherzato su per telefono”, racconta.

E cosa riempie le sue notti? Solo sogni colorati o anche incubi da far tremare i polsi? “Qualche incubo ogni tanto capita – confessa – e, diciamo la verità, qualche sogno erotico s’infila spesso nelle mie visioni notturne.” Emozioni notturne, dunque, tra fantasie succinte e incubi che tengono sveglio uno che è diventato ormai il re incontrastato della notte televisiva.

I sogni sembrano essere il motore di questa esistenza così monotona, un carburante prezioso che spinge l’uomo a restare a galla in un mare di problemi. Nel silenzio ovattato del suo studio illuminato da una luce soffusa, Marzullo ha raccolto centinaia di confessioni sull’universo onirico. “Il sogno che ritorna più spesso tra i miei ospiti? Volare. E poi il mare.” Naturalmente, dice lui, per saperne il significato bisogna chiedere a una psicologa seria, non certo a un vecchio amante della notte.”

Dalle chiacchierate sognanti emerge un dato sorprendente: la maggior parte degli intervistati non si pone mai il tema dei propri sogni, quasi fosse una questione trascurabile. Sono invece stupiti dalla domanda stessa e ancor più dalle risposte che danno, come se scoprire cosa animano i propri incubi o desideri fosse un evento epocale nella loro esistenza. Risposte che, si sa, variano infinitamente perché la notte è democratica e accoglie chiunque, ma ciascuno con i propri meccanismi psicologici ben radicati.

Gigi Marzullo conclude questa sua insolita riflessione con una dichiarazione che sa di patto col diavolo del nottambulo: “Io ho un rapporto quasi idilliaco con la notte. È buia e subito viene un brivido di paura, ma è soprattutto silenzio. Quello silenzio che a volte suona più forte e assordante di qualsiasi parola. Nelle ore notturne, le immagini si fanno protagoniste, mentre le parole si nascondono. Io amo questo silenzio impregnata di immagini. Le parole? Non le sopporto molto. Prefersico il racconto che nasce dal volto nascosto della notte.”

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