La Rai: pluralismo a comando, parola di chi comanda!

La Rai: pluralismo a comando, parola di chi comanda!

Giampaolo Rossi rassicura tutti: niente TeleMeloni, solo pluralità… in prima serata e a reti unificate

Durante un evento a Dogliani – noto epicentro del dibattito nazionale tra un prosecco e una fiction Rai – l’Amministratore Delegato della RaiGiampaolo Rossi, ha risposto a una domanda scomoda come solo chi è in poltrona da Viale Mazzini può fare: con una bella dichiarazione d’intenti.

“TeleMeloni? No, grazie. Noi siamo l’egemonia della pluralità”

Il punto, secondo Rossi, non è “liberare la Rai” da presunti condizionamenti politici, ma garantire “un riequilibrio”. Tradotto: non è tutto da buttare, basta spostare qualche conduzione e inserire due voci nuove nei talk show. “La Raicostruisce l’immaginario nazionale”, ha dichiarato serissimo, citando a ruota fictionfilmdivulgazione culturale e persino intrattenimento (ma non ha menzionato Sanremo, per ora).

Libertà per tutti (purché compatibili con il palinsesto)

Il cuore del messaggio? La Rai non deve imporre egemonie – tranne una: quella della libertà di espressione, che detta così suona come il “parla pure, basta che resti nei tempi previsti dalla regia”. Insomma, pluralismo sì, ma formattato in HD.

Intervista a due: Fontana chiede, Rossi risponde (senza sbavature)

Il tutto è avvenuto in un dialogo cordiale con Luciano Fontana, Direttore del Corriere della Sera, che ha lasciato la questione TeleMeloni sospesa tra le righe. Nessuna polemica aperta, solo risposte diplomatiche e retorica da manuale

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