La Germania si inventa nuovi trucchi per risollevare l’economia: incentivi elettrici e sgravi fiscali, perché il buonsenso è completamente superato.

La Germania si inventa nuovi trucchi per risollevare l’economia: incentivi elettrici e sgravi fiscali, perché il buonsenso è completamente superato.

Il ministro delle Finanze tedesco Lars Klingbeil (Spd) ha deciso di lanciarsi nel mondo delle leggi economiche con una proposta che promette di tirare su la Germania dalla stagnazione, o giù dalla recessione, a seconda di come va il vento. Il progetto, che sembra uscito da una conferenza stampa straordinaria, prevede incentivi per gli investimenti e qualche spicciolo di sgravo fiscale. Magari non è proprio il segreto della felicità, ma si prova!

Questa legge, giusto per rassicurarvi, è il risultato di chissà quali lunghe notti di discussione e mira a rendere le aziende meno oppresse dalle tasse, anche dopo il termine della legislatura. Perché chi non ama pagare le tasse, giusto? Con questa nuova iniziativa si tenterà di rendere la Germania un posto più competitivo. E non dimentichiamo che dal 30 giugno ci sarà la possibilità di un ammortamento speciale fino al 30% per macchinari elettrici. Ma, sorpresa, questa non è una novità! Era già stata introdotta durante quegli “aiuti” del Covid nel 2020 e 2021. Sembra che abbiano decisamente bisogno di un po’ di fantasia.

In un ulteriore colpo di genio, il governo ha deciso di farsi paladino della mobilità elettrica, introducendo un’idea brillante: possibilità di ammortamenti totali per le nuove auto aziendali a batteria dal 2025 al 2027. Ma non finisce qui! Per camion e autobus puramente elettrici, si potrà detrarre fino al 75% delle spese. Sì, hai capito bene, chiunque ami viaggiare con un camion elettrico si sentirà come un re. Se solo pagasse le tasse…

Dopo la fine di questo favoloso piano di incentivi, l’aliquota per l’imposta sulle società verrà lentamente ridotta dal 15% al 10% entro il 2032. Fantastico, vero? E non dimentichiamo la bella idea di alleggerire la tassazione sui profitti non distribuiti. Magari, giusto per rilassarsi un po’, le aziende sentiranno meno pressione e inizieranno a “investire” in ricerca e sviluppo. Secondo alcune stime, queste misure porteranno a circa 2,5 miliardi di euro di vantaggi per le aziende nel 2025, salendo a 11,3 miliardi nel 2029. Il birichino di Handelsblatt non ha mentito!

Ma chi è Jens Südekum?

E non possiamo non menzionare il ruolo di Jens Südekum, il nuovo consigliere esterno che, da Düsseldorf, sembra stia influenzando questa manovra economica. Certo, le entrate statali diminuirebbero per finanziare questi meravigliosi incentivi, ma chi se ne frega? A partire da 630 milioni di euro nel 2025, il buco crescerà fino a 17 miliardi nel 2029. Chi ha bisogno di introiti fiscali quando si possono fare regali alle aziende?

L’economia tedesca, nel frattempo, si diverte con la sua altalena di risultati: un arretramento dello 0,2% nel 2024 e un’illuminante previsione di crescita del +0,2% per il 2025. Non si può negare che ci sono segnali di ribellione, ma con i dazi commerciali proposti dagli Stati Uniti, sarà divertente vedere come si risolverà il casino. Friedrich Merz, il Cancelliere tedesco, avrà parecchia carne al fuoco quando incontrerà Donald Trump, che a quanto pare ha anche altre cose importanti da discutere, come la guerra in Ucraina.

Intanto, Oliver Blume, CEO di Volkswagen e Porsche, ha già messo in moto le sue manovre per cercare di aggirare il dazio del 25% sul settore automobilistico, parlando di investimenti da 5,8 miliardi di dollari negli Stati Uniti. D’altronde, chi non vorrebbe pagare meno tasse mentre si riempie le tasche? E mentre VW è già occupata a creare posti di lavoro negli States, la Germania si interroga su come non affondare sotto il peso delle sue ambizioni economiche.

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