La campagna elettorale creata da un algoritmo: l’apice del genio umano?

La campagna elettorale creata da un algoritmo: l’apice del genio umano?

È stato presentato a Bruxelles quello che i promotori definiscono «il primo spot politico al mondo interamente creato con l’intelligenza artificiale». Già, perché a chi non verrebbe in mente di utilizzare un’IA per veicolare messaggi politici? A lanciare l’iniziativa è il Partito Democratico Europeo (PDE), guidato dal segretario generale Sandro Gozi, eurodeputato e componente del gruppo Renew Europe. La genialità di questo video è che mostra sei attori generati dall’IA, che si rivolto agli spettatori con affermazioni forti e paradossali. Del tipo: «La libertà di espressione non significa nulla per me» e «I diritti dei lavoratori sono irrilevanti per me». Dopotutto, chi ha bisogno di diritti quando si può vivere serenamente nell’ignoranza generata da un algoritmo?

Per non parlare di frasi come: «Non ho polmoni. Perché dovrei preoccuparmi del cambiamento climatico?» Ah, il dolce sapore dell’ironia! E poi c’è la chicca di: «Non protesto. Non voto. Non esisto». Un’affermazione che rivela quanto si possa essere disinformati e disinteressati, perfetta per i tempi moderni.

Ma, in tutta questa confusione, l’obiettivo dichiarato è di sottolineare che in democrazia l’IA non può e non deve governare. Infatti, chi mai vorrebbe che un’intelligenza artificiale si sostituisse agli esseri umani nella gestione dei propri affari? «Deve restare uno strumento al servizio dell’umanità, non una nuova autorità», ha dichiarato Gozi, con un tono di serietà che sfiora il comico. Insomma, grazie per la rivelazione, perché di certo nessuno pensava fosse il contrario.

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