L’estate 2025 si aprirà con numeri da capogiro per il turismo italiano, con oltre 30 milioni di connazionali decisi a prendersi almeno una pausa dal lavoro e dagli impegni quotidiani. In barba a timori o rallentamenti, la voglia di mare, montagna o relax si traduce in un aumento di ben 1,5 milioni di vacanzieri rispetto all’anno scorso. Nel frattempo, il portafoglio degli italiani si prepara a svuotarsi di oltre 35 miliardi di euro, un segnale inequivocabile di fiducia e ottimismo che, dopo il tormentato periodo degli ultimi anni, sembra finalmente tornato di moda.
Il grande protagonista di questa ripresa? Il turismo domestico, che dopo essere stato messo in panchina per qualche stagione torna a rivestire il ruolo da protagonista. Niente voli intercontinentali o avventure esotiche in cima alle preferenze: il 91% degli italiani ha scelto di restare in patria per le vacanze estive, mentre solo una minoranza del 9% si lancerà oltre confine.
Ma non è tutto così scontato. Gli italiani, infatti, non si limitano a un’unica fuga: tra vacanze lunghe, weekend o week-short break, si prevede che ognuno partirà almeno due volte nel quadrimestre estivo. E indovinate qual è il mese preferito? Naturalmente agosto, con 11,2 milioni di partenze per soggiorni di una settimana o più. Però, attenzione, luglio non si fa certo mettere i piedi in testa: è proprio il mese che mostra il balzo più consistente nelle partenze per vacanze lunghe rispetto all’anno precedente, con ben 800 mila partenze in più. Quindi, a dispetto del caldo rovente e della proverbiale immobilità, gli italiani sembrano sempre più abili a pianificare una fuga lavorativa anche prima del gran finale di agosto.
Questi dati scintillanti provengono da un’indagine rappresentativa condotta su 1.000 italiani tra i 18 e gli 80 anni, realizzata poco prima dell’estate. La tendenza è limpida: chi ha potere d’acquisto e tempo libero non si ferma davanti a niente.
Manfred Pinzger, vicepresidente di Confcommercio per le Politiche Attrattività e Turismo, ha commentato senza peli sulla lingua: “L’aumento delle partenze degli italiani e il successo crescente di luglio rappresentano una ghiotta opportunità per chiunque sia coinvolto nel turismo, un settore che continua a spingere il PIL e a migliorare la bilancia dei pagamenti.”
Pinzger, come un maestro di cerimonie, ha precisato che è imperativo rimpolpare gli investimenti per riqualificare l’offerta turistica—senza dimenticare l’infinito dramma dell’alloggio per i lavoratori stagionali, una problematica che ormai è un classico senza tempo. Insomma, tutta la filiera deve rimettersi a nuovo, perché questa fiducia non è certo qualcosa che si può dare per scontata.
Quanto si spenderà davvero?
Non illudetevi: non tutto è oro quel che luccica. La spesa media prevista per l’intero periodo estivo si aggira attorno ai 1.170 euro a persona, stabile rispetto allo scorso anno — segno che in fondo la voglia di vacanza non ha fatto esplodere i portafogli, ma li ha solo svuotati con saggezza.
Se a giugno con poco meno di 650 euro si riescono a organizzare principalmente dei brevi weekend, luglio alza un po’ l’asticella arrivando a 820 euro di spesa media a persona. Ma il gran premio lo vince, ovviamente, agosto, con i suoi 930 euro pro capite. Nulla di sorprendente: prezzi più alti e soprattutto una predilezione marcata per vacanze di lunga durata, che rappresentano la maggioranza delle scelte estive, rendono questo mese il vero top spender.
Infine, settembre chiude il quadrimestre con dati ancora da completare, ma promette di essere un mese in cui la voglia di vacanza non va in letargo, anche se più contenuta.
Ben 10 milioni di italiani stanno pianificando almeno un viaggetto, e indovinate un po’? Nel 50% dei casi si tratta di vere e proprie peregrinazioni lampo: appena 1 o 2 pernottamenti. La spesa media per ciascuno di questi avventurieri è di 750 euro. Non proprio le ferie da sogno, ma diamine, almeno si spende!
Parliamo di alloggi, perché scegliere dove sganciare i sudati risparmi è l’arte suprema delle vacanze italiche. La maggioranza delle notti si trascorre, manco a dirlo, in albergo con un dignitoso 21%, seguito dai bed & breakfast che raccolgono il 17%. Poi c’è la categoria “affittacamere dell’ultimo minuto”: le case in affitto breve fanno il 13%, mentre un altro 14% si aggrappa alla cara vecchia seconda casa o alle ospitali braccia di amici e parenti. E per i nostalgici della nonna? Ecco agriturismi, campeggi, villaggi vacanze e resort che si spartiscono il resto delle preferenze, quasi fossero mete di lusso.
Per quanto riguarda “dove andare”, il mare trionfa senza ombra di dubbio, scelto dal 24% degli italiani almeno per una delle loro vacanze estive tra giugno e settembre. Ma non disperate, arte e natura sono dietro l’angolo: città d’arte, località montane e piccoli borghi si dividono un onesto intervallo tra il 10% e il 12%. Si sa, a qualcuno piace il fresco. Più sfumate, con il solo 6% di consenso, le località di campagna: evidentemente, il passatempo della mietitura non entusiasma molti.
Italia: la top five delle mete imperdibili
Se escludiamo i cosiddetti “short break”, quei fugaci weekend che tante volte si concludono con una sola foto scattata per sbaglio, troviamo Toscana, Campania, Liguria, Lazio e Veneto a contendersi il primato. Ma aspetta, non li avete già visti ovunque? Per l’estate 2025, invece, la scena è tutta per Puglia e Trentino Alto Adige: mare e montagna, i classici dualismi da cartolina che gli italiani adorano tanto per viaggi brevi (3-5 giorni) quanto per le ferie più lunghe. E dulcis in fundo, dopo anni di latitanza, in cima alla classifica per i viaggi di una settimana o più rispunta anche la Sardegna, come a dire “eccomi qua, non mi sono mica dimenticata!”
Estero: la solita triade da cartolina
Se pensavate che all’estero la scelta fosse variegata, preparatevi a una bella delusione. La scena è dominata senza pietà da Spagna, Grecia e Francia, che formano un terzetto imbattibile lungo tutta l’estate. Dietro, a distanza di sicurezza, arrancano Portogallo e Austria, come quei comprimari che ci provano ma non convincono nessuno. Insomma, se volevate qualcosa di originale, pare proprio che gli italiani quest’anno non alzeranno il volume della playlist vacanziera.



