Italgas divora 2i Rete Gas: l’Antitrust finge di mettere i bastoni tra le ruote

Italgas divora 2i Rete Gas: l’Antitrust finge di mettere i bastoni tra le ruote

L’ennesima operazione-monopolio si compie sotto gli occhi dell’Antitrust, che concede il via libera all’acquisizione di 2i Rete Gas da parte di Italgas. Certo, con qualche “condizione” per salvare le apparenze, ma il risultato è sempre lo stesso: un colosso ancora più grande che controllerà gran parte del mercato della distribuzione del gas in Italia.

L’illusione del controllo: le condizioni imposte

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha deciso di non opporsi all’operazione, purché Italgas rispetti alcune “misure” per preservare una parvenza di concorrenza. E quali sarebbero queste mitiche condizioni?

  • Cessione del 20% dei punti di prelievo in 31 Ambiti Territoriali (Atem). Traduzione: una fettina minuscola del business viene sacrificata sull’altare della competizione fasulla.
  • Rinuncia alla quota acquisita in altri 4 Atem. Quattro su sessantacinque, giusto per far finta che non ci sia concentrazione di mercato.
  • Supervisione di un monitoring trustee, come se un controllore potesse davvero arginare l’espansione di un colosso del genere.
  • Misure comportamentali per garantire la partecipazione di altri operatori nelle future gare d’appalto. Peccato che, una volta consolidata la posizione dominante, il danno sia già fatto.

Effetti sul mercato: la favola della concorrenza

Italgas diventa il padrone assoluto della distribuzione del gas, mentre l’Antitrust cerca di far credere che bastino un paio di misure correttive per garantire un mercato competitivo. Ma chi può realmente sfidare un gigante che controlla la maggior parte della rete? Le aziende minori saranno semplici comparse in un settore ormai controllato da un’unica entità.

Cittadini e imprese: preparatevi al conto

E cosa cambia per chi paga la bolletta? Semplice:

  • Tariffe sempre più alte, perché meno concorrenza significa prezzi meno competitivi.
  • Servizi inefficaci, perché chi detiene il potere non ha bisogno di migliorarsi.
  • Zero alternative, perché chi potrebbe entrare nel mercato si trova di fronte a un muro insormontabile.

Soluzioni? Certo, come no

Se solo qualcuno avesse il coraggio di bloccare davvero queste fusioni, forse si potrebbe ancora parlare di concorrenza. Ma sappiamo tutti come funziona: qualche rattoppo, qualche rassicurazione, e alla fine il gigante si espande. L’unica soluzione sarebbe una vera politica di tutela del mercato, ma evidentemente conviene a pochi, mentre ai cittadini resta solo la bolletta salata.

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