Quando pensi che il mercato delle telecomunicazioni italiane non possa diventare più grottesco, ecco che spunta l’ipotesi di Iliad pronta a rilevare WindTre. Secondo gli analisti di ING Think, questa possibilità è remota ma non del tutto esclusa, a patto che si trovi un accordo sul prezzo.
Perché funziona così male?
Il settore delle telecomunicazioni in Italia è da sempre un terreno fertile per fusioni e acquisizioni che promettono mari e monti, ma che alla fine si traducono in un nulla di fatto o, peggio, in un peggioramento dei servizi per i consumatori. L’idea che Iliad, entrata nel mercato italiano nel 2018 con grandi promesse, possa ora acquisire WindTre, nata dalla fusione tra Wind e 3 Italia, suona come l’ennesima trovata per distrarre l’attenzione dai veri problemi strutturali del settore.
Effetti devastanti sui cittadini
Ogni volta che si parla di consolidamento nel settore, i cittadini sono quelli che ne pagano le conseguenze. Tariffe che aumentano, servizi che peggiorano e una concorrenza che si riduce sempre di più. L’eventuale acquisizione di WindTre da parte di Iliad potrebbe portare a una diminuzione delle offerte competitive, lasciando i consumatori con meno scelta e costi più elevati.
Le responsabilità di chi non muove un dito
Le autorità di regolamentazione e le istituzioni che dovrebbero vigilare su queste operazioni sembrano essere più interessate a fare da spettatori che da arbitri. Ogni fusione o acquisizione viene approvata senza una reale valutazione dell’impatto sui consumatori, dimostrando una totale mancanza di interesse per il bene pubblico.
Soluzioni? Solo se nevica in estate
Parlare di soluzioni in questo contesto è come aspettarsi la neve in piena estate. Fino a quando le istituzioni non inizieranno a fare il loro lavoro e a mettere al primo posto gli interessi dei cittadini, continueremo a vedere operazioni di mercato che arricchiscono pochi a scapito di molti.