Ilaria Salis, simbolo di uno Stato che premia chi vive nell’illegalità

Ilaria Salis, simbolo di uno Stato che premia chi vive nell’illegalità

Quando pensi che il sistema abbia toccato il fondo, arriva la notizia che lo sfonda. Ilaria Salis, anarchica con un curriculum criminale degno di una serie Netflix, è l’ennesimo esempio di come i cittadini italiani vengano trattati da perfetti idioti. Non solo occupa illegalmente una casa popolare, accumulando un debito di 90.000 euro che nessuno avrà mai il coraggio di recuperare, ma riesce anche a essere protagonista di una vicenda paradossale: arrestata in Ungheria per un raid contro neonazisti, torna a casa, libera e indisturbata, come se niente fosse. E indovinate chi paga il conto? Esatto, noi.

Perché funziona così male?

La vicenda Salis mette a nudo l’assoluta impotenza dello Stato nel gestire i suoi beni e nell’imporre la legge. Da 15 anni occupa un alloggio popolare a Milano, ignorando ogni regola e accumulando un debito che avrebbe dovuto far scattare decine di sgomberi. Invece, non solo è rimasta lì indisturbata, ma ha continuato a godere della protezione di un sistema che punisce i cittadini onesti mentre chiude entrambi gli occhi davanti ai furbi.

Effetti devastanti sui cittadini

Mentre Salis occupa un alloggio pubblico, quante famiglie disperate rimangono in lista d’attesa? Quante persone pagano regolarmente affitti esorbitanti o finiscono per strada perché non hanno i “contatti giusti” o il coraggio di prendersi quello che non è loro? La beffa non si ferma qui: il conto da 40.000 euro per la cauzione del suo rilascio è stato pagato dall’Italia, come se i contribuenti non avessero già abbastanza guai.

Le responsabilità di chi non muove un dito

Se Salis è ancora a piede libero e ben piazzata nella sua casa occupata, la colpa è di una classe politica e amministrativa che si rifiuta di agire. 29 denunce all’autorità giudiziaria, quattro condanne, sgomberi documentati: tutto inutile. La verità è che non c’è interesse a risolvere situazioni come questa, perché farlo significherebbe inimicarsi le lobby dell’assistenzialismo e delle politiche populiste che lucrano sull’inazione.

Soluzioni? Solo se nevica in estate

In un Paese normale, la storia di Ilaria Salis sarebbe già finita con lo sgombero definitivo e una lunga permanenza in carcere. Invece, continuiamo a tollerare l’intollerabile. Le soluzioni ci sono, sulla carta: riformare il sistema delle case popolari, garantire che le condanne vengano eseguite, e smettere di buttare soldi pubblici in cauzioni e procedure inutili. Ma questo accadrà solo quando smetteremo di premiare chi viola la legge e cominceremo a tutelare chi la rispetta.

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