I nodi da sciogliere prima della realizzazione
Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, previsto per il 2025, affronta ancora alcune incertezze. Tra queste, spicca la necessità di un possibile passaggio presso la Commissione Europea prima di ottenere il via libera dal Cipess(Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile). Al centro delle discussioni vi è il rispetto delle normative ambientali e l’accesso ai dettagli dei costi della maxi-infrastruttura.
Secondo Elio Conti Nibali, rappresentante dell’associazione “Invece del Ponte”, alcuni aspetti chiave non sono stati chiariti abbastanza per consentire al governo di approvare il progetto entro il 2024.
La questione ambientale: valutazioni e controversie
Uno dei principali ostacoli riguarda il parere della Commissione Via-Vas del Ministero dell’Ambiente, che ha espresso un giudizio negativo sulla Valutazione di Incidenza Appropriata (Livello II) per alcune aree protette, tra cui i siti ZPS Monti Peloritani, Costa Viola e Fondali da Punta Pezzo a Capo dell’Armi. Di conseguenza, è stata elaborata una Valutazione di Livello III, con misure di compensazione per mitigare l’impatto ambientale.
Tuttavia, come sottolinea Conti Nibali, questa procedura richiede un’autorizzazione in deroga da parte della Commissione Europea, elemento che potrebbe rallentare il processo decisionale.
Il ricorso al Tar e le risposte di Stretto di Messina
A complicare ulteriormente la situazione vi è un ricorso congiunto presentato al Tar del Lazio da parte del Comune di Villa San Giovanni e dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria, per cui è attesa un’udienza.
Nonostante queste sfide, la società Stretto di Messina respinge le preoccupazioni. In una nota ufficiale, dichiara che il progetto rispetta le normative italiane ed europee, e che le 62 prescrizioni ambientali indicate dalla Commissione saranno rispettate. 60 di queste saranno integrate nel progetto esecutivo, mentre le restanti due verranno completate una volta che il ponte sarà operativo.
Le prospettive per il futuro
Il Ponte sullo Stretto rappresenta un’opera simbolica per la connessione tra Sicilia e Calabria, con implicazioni significative per lo sviluppo economico e infrastrutturale dell’intero Mezzogiorno. Tuttavia, le sfide legate alla sostenibilità ambientale e alla governance normativa europea rimangono centrali. Superare questi ostacoli sarà cruciale per la concretizzazione del progetto.