Il neosindaco di Ravenna, Alessandro Barattoni, ha già le idee chiare: piogge torrenziali? Parliamone tra dieci anni, tanto non c’è fretta!

Il neosindaco di Ravenna, Alessandro Barattoni, ha già le idee chiare: piogge torrenziali? Parliamone tra dieci anni, tanto non c’è fretta!

«È una vera e propria vittoria, merito di un meticoloso lavoro collettivo e di un piano che si propone di orientare i cambiamenti dei prossimi dieci anni. Gli abitanti di Ravenna ci hanno accordato la loro fiducia, e noi ci metteremo al lavoro fin dal primo giorno per recuperare il disinteresse e migliorare il tasso di affluenza al voto». Così ha esordito Alessandro Barattoni, nuovo sindaco di Ravenna, eletto grazie al supporto di una coalizione di centrosinistra, che annovera il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra, il Partito Repubblicano Italiano e altre due liste civiche.

Riguardo alla continuità con la precedente amministrazione guidata da Michele De Pascale, ora presidente della Regione Emilia Romagna, Barattoni ha chiarito che intende «trasformare e cambiare la città». Un modo di dire che suona piuttosto rivoluzionario, se non fosse che i cambiamenti promettono di essere solo un’ulteriore ripetizione di quanto già visto in passato. Non sarà difficile prenderne atto, giusto?

Infine, in merito al tanto acclamato «campo largo» che ha dato sostegno alla sua elezione, comprendente il Partito Democratico e Alleanza Verdi Sinistra unite al Movimento 5 Stelle, il nuovo sindaco ha sottolineato che «era un’alleanza costruita su Ravenna, e sono certo che tutti hanno fatto del loro meglio. Sono intervenuti i leader di ogni partito nazionale, ma noi abbiamo redatto il programma esclusivamente per Ravenna». Oh, la magnanimità di un politico che sembra dimenticare che ognuno di quei leader ha il proprio tornaconto! Ma chi ci siamo messi a prendere in giro qui?

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