Il disastro spagnolo: le rinnovabili impossibili mentre il nucleare fa il suo trionfale ritorno

Il disastro spagnolo: le rinnovabili impossibili mentre il nucleare fa il suo trionfale ritorno

Le ragioni del blackout che ha messo in ginocchio la Spagna, il Portogallo e, per un breve intervallo, anche il sud della Francia, diventano nuovamente il centro di attenzione grazie alla rubrica «Palomar» di Antonio Polito. Una situazione drammatica che ha fatto crollare l’illusione dell’onnipotenza delle energie rinnovabili. Chi avrebbe mai pensato che potessero presentarsi dei problemi in un paese così avanzato nella produzione di energia verde? Ma, ironia della sorte, durante l’emergenza, la Spagna ha dovuto fare ricorso a generatori a gas e benzina, proprio ciò che stiamo cercando di ridurre nel XXI secolo.

Nessuno ha ancora capito chiaramente quale sia stata la causa del disastro. Ma, ovviamente, questo non ferma le lezioni che si possono trarre: il delicatissimo equilibrio di una rete elettrica è un tema affascinante. In ogni momento, l’energia che entra deve esattamente corrispondere a quella che esce. Davvero un connubio perfetto—se solo avessimo trovato il modo di far funzionare anche l’eolico e il solare senza problemi.

Soprattutto quando in certi momenti queste fonti rinnovabili producono più energia di quanta ne serva, sfiorando il ridicolo. Eppure, mentre una parte di questa energia viene “buttata” poiché non può essere immagazzinata—complimenti a chi ha pensato che tutto ciò fosse una buona idea—i produttori continuano a essere pagati per essa. Impressionante, no? Non è mai stato così facile applaudire il fallimento.

L’incidente ci offre una lucida opportunità di riflessione: nella frenesia della ricerca di un’energia “pulita”, non possiamo riporre tutta la nostra fiducia in una sola fonte. È una scoperta illuminante, non credete? Ebbene, questo riaccende il dibattito sul nucleare, un tema che il nostro governo ha fortunatamente deciso di rianimare proprio di recente in Italia. Speriamo solo che questa volta non si dimentichino di fare i conti con la realtà.

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