Il cuore di tutti roba seria? Cardiologi in missione Caritas tra cuori e bontà d’occasione

Il cuore di tutti roba seria? Cardiologi in missione Caritas tra cuori e bontà d’occasione

Un controllo cardiologico gratuito per i bisognosi delle sedi Caritas di Bari, Firenze, Rieti, Trieste e dell’Opera Cardinal Ferrari di Milano. Questo è “Il cuore di tutti”, l’iniziativa “umanitaria” della Fondazione per il Tuo cuore insieme all’Anmco, alias l’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri, in collaborazione con le Caritas locali, in programma dal 15 al 19 settembre. Come a dire: salvare vite dedicate a chi, evidentemente, soffre di “accesso difficoltoso” al sistema sanitario nazionale, nonostante il diritto sancito dalla legge.

Peccato che le malattie cardiovascolari siano ancora la prima causa di mortalità e invalidità in Italia. Ma non c’è di che stupirsi: gli ultimi dati Istat confermano uno “stato di salute” cardiologico tutt’altro che promettente, soprattutto nelle fasce sociali più fragili, indigenti, a rischio di povertà, quelle quelle persone che – con grande sorpresa – non riescono proprio a muoversi agilmente nel labirinto della sanità pubblica. E nemmeno i migranti in situazione irregolare sembrano avere una passeggiata di salute, tra barriere burocratiche e inesistenza di inclusione sociale.

Per questo il progetto ha deciso di rivolgersi proprio a chi, motivazione “volontaria” a parte, si trova continuamente ai margini di tutto: prevenzione, screening, interventi medici. “Il cuore di tutti” lo scorso anno ha iniziato trionfalmente da Roma e Bari, dimostrando che c’è chi, almeno per una volta, guarda davvero gli “ultimi”. Quest’anno si fa in grande: più fasi, più città, più siti di aggregazione, più presidi per il cuore. I partner commerciali con contributi “non vincolanti”? Cardioline e Bruno Farmaceutici S.p.A., perché il cuore soprattutto fa bene al business.

Domenico Gabrielli, presidente della Fondazione per il Tuo cuore e direttore della Cardiologia all’ospedale San Camillo di Roma, ci regala la sua perla di saggezza:

“La fondazione, sempre in prima linea nella ricerca e prevenzione cardiovascolare, vuole con questa iniziativa mettere sotto i riflettori i più fragili, solitamente dimenticati, e offrir loro uno screening cardiologico completo e gratuito. Il vero valore non è solo l’assistenza diretta, ma avvicinare queste persone alle istituzioni sanitarie.”

E siccome la prevenzione è il mantra sacro di ogni politico con il camice, Massimo Grimaldi, presidente di Anmco e direttore della cardiologia dell’ospedale F. Miulli di Acquaviva delle Fonti, aggiunge la sua lapidaria affermazione:

“La tutela della salute parte dalla prevenzione. Le malattie cardiovascolari restano principale causa di morte e disabilità in Italia e, con questa iniziativa, i cardiologi ospedalieri Anmco vogliono mettersi al servizio dei più deboli, spesso esclusi dai necessari controlli.”

Un’iniziativa che merita applausi, ovviamente; peccato che dopo lo schiaffo morale della pandemia e il paradosso di un sistema sanitario nazionale che dovrebbe garantire a tutti la cura e invece lascia in un angolo i più bisognosi, questa campagna suoni più come un cerotto su una piaga enorme, che un vero cambiamento strutturale. Ma almeno per qualche giorno, i cuori più fragili potranno battere un po’ più tutelati. Finché durerà.

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